Salvini e Spataro.
Non entro nella polemica tra i due.
Rappresentano due autorità dello Stato, il Potere Giudiziario e quello Legislativo (il Governo in realtà) ma credo che Montesquieu avrebbe chiuso un occhio su questa licenza.
Il punto della vicenda è uno, a prescindere, come dice Salvini.
Nella sua qualità di membro dell'esecutivo, di persona politicamente esposta (così si chiamano i politici importanti negli aridi documenti bancari), deve starsene zitto.
Come Capo della Lega può mandare tutti i tweet che vuole, su FB può anche farci nottata, su instagram può farsi fotografare desnudo (come la Maya, a proposito, un po' di sano buongusto no?), ma come Ministro degli Interni dovrebbe essere invisibile.
Vi immaginate uno come Giulio Andreotti twittare su un telefonino le imprese ancora in corso o no della Polizia Giudiziaria ?
Andreotti si faceva un vanto del suo bel tacere (e Cuccia pure).
Lo si vedeva sfuggente – all'alba – mentre andava in Chiesa, e poi era davvero così, invisibile:un Belzebù in pantofole di seta.
Figuriamoci se si sarebbe messo a scrivere – a scrivere puttana Eva ! – di questioni aventi un rilievo non pubblico, ma finanche istituzionale. Andreotti scriveva libri (belli).
E' questa – purtroppo - la differenza con questi qua (come li chiama Filippo Ceccarelli in Invano).
Gli altri scrivevano libri, questi qua inviano tweet.
Un uomo politico – quando arriva al potere – perde la sua dimensione che non è più privata.
Diventa pubblica, istituzionale.
Perciò deve fare soltanto una cosa:atti concreti, non chiacchiere.
Chi twitta come Ministro degli Interni fa una cosa che non deve fare.
Per chi è al potere parlino i fatti, non parlino né aggiungano nulla di rilevante le parole in libertà sgorganti dalla tastiera.
Certo,è facile dire così, osserverà qualcuno.
Lo vedo nel mio piccolo.
Sono in campagna elettorale a Sanremo e impiego i social per la campagna.
La mia lista non ha soldi ed i social sono gratuiti, liberi, abbattono i filtri e le barriere con le persone. Sonio magnifici se usati con giudizio.
Sono trampolini di lancio in tempo reale.
Ma questo val bene in campagna elettorale.
Quando si va al potere (mi tocco) – e si governa – le parole finiscono.
Termina l'era degli orchi – come avrebbe detto Tolkien – e comincia l'era degli uomini (nel libro era il contrario).
E basta.
Ha detto invece bene Crozza.
Salvini continua ad essere in campagna elettorale e vuole farci credere di essere uno di noi.
No, grazie.
Io non sono come Salvini.
Non posto – alla sera tardi – due etti di bucatini Barilla conditi con il Ragù Star:a proposito, ma si può sapere a chi freghi di ciò che mangia quando cala il buio ?
A chi interessa che il capo della Lega mangi i bucatini con il ragù industriale (il colesterolo va bene, Matteo ? ).
Questo è un Ministro degli Interni ?
Uno che posta i bucatini alla sera tardi ?
Possiamo fare affidamento su uno così, che continua ad essere in campagna elettorale anche quando va al cesso ?
Salvini è capo del Viminale, il Ministero più delicato e più potente di tutti i dicasteri della Repubblica.
Quello che sovraintende i servizi segreti. Segreti.
Il brutto è che questa pazzesca deriva mediatica – attuata da gente che scrive soltanto ma legge meno – è partita direttamente da Matteo Renzi, un altro leone da tastiera.
Di Maio naturalmente non fa eccezione.
I destinatari finali siamo noi, noi che in fondo siamo come loro.
No, grazie.
Non lo siamo.