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Tina Anselmi, nome di battaglia Gabriella.
Partigiana a 16 anni, e per sempre. Se vuoi cambiare il mondo devi esserci, le dissero, e lei ne fece la ragione della sua vita.
Combattè per la libertà, predispose le leggi di istituzione del servizio sanitario nazionale, delle pari opportunità, e molte altre per sostenere le donne, e le persone deboli e con difficoltà psicologiche e psichiatriche.
Combattè a viso aperto, con impegno certosino e coraggio da leonessa, la P2, scontrandosi con poteri occulti e massonerie.
Fu la dimostrazione vivente che una donna, se coraggiosa e determinata, in politica può tutto, anche rimediare agli enormi disastri degli uomini, di molti uomini. Perchè altri due, Sandro Pertini e Aldo Moro, capirono subito di che pasta Tina fosse fatta, e le aprirono la strada, insieme a Nilde Iotti.
Il rimpianto, immenso, è che Tina Anselmi non sia divenuta la prima donna premier, e la prima Presidente della Repubblica.
E che, poi, questo paese dalla memoria corta, l'abbia troppo rapidamente dimenticata.
Saper raccogliere la sua eredità, e continuare a battersi per la legalità, l'onestà e la giustizia, è il primo dovere, più ancora che il semplice ricordarla. Questo è quanto lei, #TinaAnselmi, avrebbe voluto.
Grazie, di cuore.
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