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"Ti saluto Ucraina, testimone di fede"

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 Kyiv con tutta l'Ucraìna sono allo stremo ma resistono. Facendo appello, e affidandosi, alla propria storia, e alla fede. C'è un luogo, e un'immagine sacra, fortemente evocativa, l'icona della Vergine di Zarvanytsia, custodita nell'omonimo Santuario delle cupole dorate. Il popolo si rivolse a lei nei momenti più drammatici della propria storia, da ultimo nel periodo più duro della pandemia. 

In questi giorni di sofferenza intensa, il Santuario è meta di tanti cattolici. Che ricordano la storica preghiera che, nel 2001, Papa Giovanni Paolo II fece davanti all'icona miracolosa della Vergine di Zarvanytsia, portata in quel giorno a Kyiv, durante il suo viaggio apostolico in Ucraina.

 Stamane, domenica di Quaresima, ricordo questa struggente dedica, scritta di pugno da Papa Wojtyla:

"O Beata Vergine Maria, Madonna di Zarvaniza, ti rendo grazie per il dono di trovarmi nella Rus' di Kyiv, da cui la luce del Vangelo si è diffusa per l'intera regione. Di fronte alla tua icona miracolosa, custodita in questa chiesa di San Nicola, a Te, Madre di Dio e Madre della Chiesa, affido il mio viaggio apostolico in Ucraina. Santa Madre di Dio, stendi il tuo manto materno su tutti i cristiani e su tutti gli uomini e le donne di buona volontà, che vivono in questa grande Nazione. Guidali verso il tuo Figlio Gesù, che è per tutti via, verità e vita".

 Poco prima, appena sceso dal suo aereo, baciata quella terra, San Giovanni Paolo II si rivolse al popolo cristiano e disse: "Ho lungamente atteso questa visita ed ho intensamente pregato perché essa potesse realizzarsi. Finalmente, con intima commozione e gioia, ho potuto baciare questa amata terra di Ucraina. Ringrazio Dio per il dono che oggi mi è concesso. Ti saluto, Ucraina, testimone coraggiosa e tenace di adesione ai valori della fede. Quanto hai sofferto per rivendicare, in momenti difficili, la libertà di professarla! C'è nell'Ucraina un'evidente vocazione europea, sottolineata anche dalle radici cristiane della vostra cultura. Io sono tra voi, pellegrino di pace e di fraternità, confido di essere accolto con amicizia anche da quanti, pur non appartenendo alla Chiesa cattolica, hanno il cuore aperto al dialogo e alla cooperazione".

 

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