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Studio legale, l´annuncio: "Cercasi praticante, bella presenza, tacchi a spillo, preferibilmente single"

Non si tratta del titolo di un film inedito di Lina Wertmuller, né di Candid Camera, e neppure di una storia di fantasia tratta dalla incredibile vicenda della scuola di magistratura e dei requisiti
richiesti per accedere e permanere nella stessa, dalle minigonne ai tacchi a spillo.
Si tratta, ahimè, di una storia vera, una storia, dal nostro punto di vista, certamente non elegante, e probabilmente anche lesiva di quel senso del decoro che, insieme ad altri principi alcune volte obliterati, dovrebbe costituire uno degli elementi sui quali fondare l´esercizio della professione forense, anche, e in un certo senso soprattutto, quando si è lontani dalle aule dei tribunali.
La storia è molto semplice. Uno studio legale è alla ricerca di praticanti. Con più precisione, di una praticante. Così, per poter scegliere al meglio, pubblica un annuncio nel web, servendosi di uno dei portali più utilizzati dalla generalità dei cittadini, bakeca.it.
L´annuncio viene quindi trasmesso e immediatamente pubblicato ma incredibilmente non si parla affatto delle attitudini professionali, delle competenze, degli interessi culturali prediletti dalla candidata ma di altre e ben diverse doti. La candidata, infatti, deve essere di bella presenza, indossare scarpe con tacchi a spillo, e, se possibile, essere anche single, non impegnata sentimentalmente. Lo si sappia, si tratta di requisiti essenziali, se si trattasse di un bando diremmo a pena di esclusione. Ed infatti, l´annuncio così si conclude, seccamente: "Astenersi perditempo".
Id est: " qui nessuno ha tempo da perdere per colloqui con candidate dalla brillante carriera, da 110 e lode, con spiccate attitudini professionali. A meno che, come richiesto, non portino tacchi a spillo o non siano propriamente delle splendide ragazze. oppure, incidentalmente, non abbiano commesso l´errore di legarsi sentimentalmente a qualcuno!
Ecco l´annuncio, pubblicato da uno studio legale, con nome e cognome, del foro di Santa Maria Capua Vetere. Omettiamo le generalità dell´iscritto facendo Tuttavia rilevare che si tratta di avvocato esercente da quasi 10 anni:
"Bella presenza
Vestimento elegante consono a professione legale( tailleur, tacchi spillo etc).
Voglia di lavorare in gruppo.
Si privilegian donne single.
Residenza nelle seguenti zone. Caserta e provincia, Napoli e provincia.
astenersi perditempo e prive di requisiti".
Dopodiché, sommariamente conclusivamente, vorremmo dire che non ci è piaciuto. Che, come avvocati, e non solo come redattori legali di un portale giuridico, ci vergognamo un po´. Uno stato d´animo che vorremmo trasmettere a tutti i Colleghi, e non solo di quel Foro. Che ci dicano se siamo noi ad esagerare, che ci dicano se abbiamo sbagliato e avremmo dovuto considerarlo semplicemente alla stregua di una goliardata.
No, invece noi pensiamo che non si tratti di una goliardata e che, in un momento in cui, nel mondo giuridico, si discute di equo compenso, a maggior ragione nessun professionista, attempato o meno che sia, può permettersi di pubblicare annunci del genere. Perché questi annunci sono per noi lesivi della dignità di tutte le donne, e tanto più di giovani donne che puntano ad inserirsi, dopo un complesso ciclo di studi, in una professione difficile e che hanno il diritto di essere giudicate e valutate per le proprie competenze conoscenze e serietà e non per 10 centimetri di tacco o per la perfezione delle proprie forme.
Intendiamoci, uno studio legale non on è un ufficio pubblico e nemmeno può essere considerato alla stregua di una ditta generica. Uno studio è un luogo in cui alcuni professionisti, insieme ai loro collaboratori e collaboratrici, ricevono clienti, e certamente è auspicabile che tutti possano presentarsi in modo se non elegante, certamente non sciatto, in una parola decoroso. ma una cosa è il decoro e un´altra cosa i tacchi a spillo, ed un´altra ancora la bella presenza ed un´altra, infine per concludere, lo stato civile. Questo non ci pare accettabile e si chiama discriminazione, e poco o nulla importa che il comportamento in questione sia consentito o meno dalla legge. Guardiamo alla sostanza delle cose e ricordiamoci che gli avvocati sono coloro che difendono i clienti, e spesso soprattutto le clienti anche da condotte di datori di lavoro senza scrupoli (e lo diciamo nella certezza che lo studio legale che ha postato questo annuncio è uno studio serio ed eticamente motivato ma che forse qui ha commesso, a nostro sommesso e probabilmente discutibile avviso) un errore, Se non altro di comunicazione.
Quindi, sarebbe il caso che questa questione non venga liquidata e se ne valuti attentamente la portata certamente più rilevante rispetto a quell´altro episodio, accaduto nei giorni scorsi in Calabria che aveva portato i giovani avvocati di un Foro ad attribuire a una loro collega il premio di Miss Toga.
 
La replica dell´avvocato
Per correttezza e completezza di informazione vogliamo dare atto della replica del professionista in questione, che ha dichiarato a Giornalettismo: "La mia era una provocazione dopo il caso Bellomo (il magistrato accusato di presunte minacce e pressioni sulle borsiste della sua scuola, ndr)". Giannelli prosegue: "Ho privilegiato sempre donne, ma non per secondi fini, solo perché mi sono trovato bene con loro per come lavoravano, per un fatto di organizzazione, non per altro. Mandando diversi curriculum, di annunci come questi ne ho trovati tantissimi. Il mio ha fatto rumore forse perché è accaduto dopo il caso del consigliere Bellomo. Ripeto: l´ho fatto come forma di provocazione: so bene che ci sono le leggi, le conosco perfettamente".

 

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