La giurisprudenza in materia, sebbene recente, può considerarsi ormai univoca nel riconoscere il punteggio accumulato nel corso del servizio prestato presso le scuole paritarie ai docenti interessati.
L´ultimo provvedimento, del quale ha dato notizia proprio ieri il periodico La tecnica della scuola, è stato depositato dal Tribunale di Siena.
Si tratta di un pronunciamento che si fonda sui medesimi principi che hanno distinto le precedenti pronunce sullo stesso tema. .
Alla ricorrente, una docente che aveva, per l´appunto, prestato servizio per alcuni anni in una scuola paritaria, ed alla quale, nonostante avesse dichiarato tale servizio partecipando alle operazioni di mobilità per l´anno scolastico 2016/2017 nella scuola pubblica, non era stato riconosciuto alcun punteggio a fronte del servizio documentato, dichiarato e comunque prestato, non è rimasta a quel punto altra scelta che proporre il ricorso al giudice di merito, nella specie al Tribunale di Siena.
Un ricorso che è stato accolto in pieno dal giudice del lavoro con la seguente motivazione:
"In conclusione, non possono residuare dubbi circa l´illegittimità, con riguardo alle molteplici disposizioni normative sopra richiamate in materia di parità scolastica, della contestata disposizione del CCNI per la mobilità del personale docente a.s. 2016/2017 che esclude qualsiasi attribuzione di punteggio, in sede di mobilità, per il servizio d´insegnamento svolto negli istituti paritari".
"Peraltro, diversamente opinando, si perverrebbe ad un´interpretazione della vigente normativa senz´altro contraria ai principi di uguaglianza e d´imparzialità della Pubblica Amministrazione (artt. 3 e 97 Cost.), non essendovi ragione per discriminare sia in sede di mobilità, sia ai fini della ricostruzione della carriera, tra servizi aventi, per legge, la medesima dignità e le medesime caratteristiche."
Il provvedimento del giudice, sebbene temporaneo, trattandosi nella specie di un´ordinanza, ha comunque consentito alla ricorrente di potersi vedere riconosciuto il punteggio che era stato in un primo tempo negato dagli uffici dell´amministrazione scolastica, ed in forza dello stesso potersi ricongiungere, in Campania, al proprio nucleo familiare.
Giovanni Di Martino