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Scomparso Vincenzo Zingales, presidente galantuomo del Tar di Catania

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Una scomparsa che lascia il segno, quella di Vincenzo Zingales, per tanti anni presidente della terza sezione del Tar di Catania e poi, fino a 8 anni fa dello stesso Tar, sezione staccata della sede centrale di Palermo ma, per entità del contenzioso, principale Tribunale siciliano. Una scomparsa che lascia decisamente il segno. Vincenzo Zingales, per tutti "il Presidente", pur essendo andato in pensione otto anni fa, era ricordato non solo come un magistrato integerrimo, un autentico galantuomo tanto dai colleghi che dalle centinaia di avvocati che hanno avuto l'onore di partecipare ad un'udienza  da lui presieduta, ma anche come un eccezionale conoscitore del diritto amministrativo e come un innovatore. In tanti ricordano ancora le sue "ordinanze propulsive" e molti altri istituti di creazione giurisprudenziale - fi dua creazione - che costituivano, secondo il Presidente, i tasselli di un sistema, che solo dopo tanti anni avrebbe trovato attuazione e riconoscimento nel nuovo codice della giustizia amministrativa, da lui concepito per assicurare quella effettività della tutela che era uno dei suoi pallini. Una effettività in nome della quale consentiva agli avvocati di intrattenersi con il collegio in udienze fiume. In tanti, ricordano udienze camerali iniziate la mattina e concluse nel cuore della notte, o addirittura all'alba, con le forze dell'ordine sorprese da quel Tribunale ancora aperto e da frotte di avvocati che alle 3, 4 di notte ne varcavano la soglia. Ma il Presidente era così: nessun avvocato doveva essere invitato alla sinteticità, ad accorciare iussu judicis il proprio intervento. Tutti, invece, dovevano avere la possibilità piena di esporre con dovizia di particolari le proprie ragioni. 

Zingales, d'altra parte, era un cultore anche della difesa, probabilmente in quanto aveva iniziato la sua carriera come avvocato assieme al padre. Ma poi era passato al servizio legale del governatore della Banca d'Italia per circa sette anni. Nel 1977 aveva vinto concorso per il Tribunale amministrativo regionale, incarico da giudice che ha ricoperto poi dal 1993 come presidente di sezione e dal febbraio del 2005 come presidente del Tar di Catania. Tra le sue più note pronuncie quella sulla riapertura del casinò di Taormina: il magistrato, ricorda La Sicilia, "propose il problema alla Corte costituzionale segnalando plurimi profili di incostituzionalità sulla mancata concessione al suo ripristino. Nel 1993 e nel 2003 dispose ordinanze che imponevano la presenza del Calcio Catania in Serie B, confermate in secondo grado dal Cga di Palermo, obbligando la Federcalcio a riscrivere i calendari".

Se n'è andato un signore, che rimpiangeremo, in un momento, come il presente, nel quale ci sarebbe bisogno di personalità oneste ed altamente preparate come Zingales. Ed anche noi, che lo abbiamo conosciuto e stimato, ci uniamo nel cordoglio al Foro catanese, e ai familiari.

Presidente, la terra le sia lieve!

 

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