Se questo sito ti piace, puoi dircelo così

Dimensione carattere: +

Salerno, Palagiustizia vietato ai disabili. Coscioni: "Da Mattarella in giù solo scaricabarile e indifferenza"

Luca Coscioni è un avvocato campano, affetto da una patologia che, pur non costringendolo in una sedia a rotelle, lo espone a serie difficoltà motorie.
Ma è un avvocato e, come quasi tutti gli avvocati, non solo indomito ma anche con un debole per la giustizia. Elemento, questo, che lo ha portato, nel corso degli anni, a prendere carta e penna e scrivere alle autorità per denunciare una situazione insostenibile, cioè la chiusura delle istituzioni e dei luoghi pubblici non solo e non tanto alla sua persona, ma a tutte quelle donne e quegli uomini che si trovano nelle sue stesse condizioni a causa di patologie o anche per questioni anagrafiche. Che non possono deambulare come gli altri. Che sono impediti. Che quando, addirittura, come in molti casi purtroppo accade, non dispongono neppure di una persona che li aiuti, sono consegnati ad una resa assurda per uno stato democratico, quella di essere cittadini di serie B.
 

Più volte abbiamo dato spazio, in questo nostro portale agli appelli di Luca, in quanto a nostro sommesso avviso, queste questioni sono più importanti di una sentenza delle Sezioni Unite della Corte di cassazione, in quanto incidono sui diritti delle persone. Sui diritti fondamentali che sono tutelati dalla Costituzione e che, quando incrociano la giustizia sono da considerare quasi sacri. Irriducibilmente superiori ad ogni ragion di stato e ad ogni logica economica o economicistica, quella che spesso impedisce che essi siano realmente tutelati.
Nonostante le denunce, però, le difficoltà permangono. Dall´indifferenza di una politica che qui stenta a raccogliere consensi spendibili e rimane quindi quasi sempre inerte, all´altra inerzia, quella delle massime istituzioni che ne delegano altre in un eterno gioco allo scaricabarile che è possibile solo in Italia.
Insomma, quel palazzo rimane vietato ai disabili. Off limits. Per questo, abbiamo chiesto al Collega Luca Coscioni di intervenire nuovamente, di dettarci con una lettera la propria testimonianza.
Una testimonianza - quella iscritta nella lettera che ci ha inviato e che di seguito riportiamo integralmente - che è un monumento alla ottusità di una burocrazia che, speriamo, possa levare presto le tende, ad una giustizia che qui diventa clamorosamente Malagiustizia. Lui il suo l´ha fatto. Adesso tocca a tutti noi fare girare questa vicenda. Amplificarla e renderla pubblica perché, quantomeno, il responsabili possano vergognarsi o, almeno, i cittadini indignarsi.
Ecco la lettera di Luca:
Raccogliendo il cortese e gradito invito dell´Avv. Piero Gurrieri espongo – in maniera quanto più possibile sintetica – la vicenda di malagiustizia che interessa il Tribunale e la Corte d´Appello di Salerno.
Mi ci sono imbattuto in quanto sono un portatore di handicap fin dalla nascita e fin da giovane mi sono imbattuto in episodi di cattiva amministrazione del res pubblica.
Sono, però, nato anche con un´indole che mi ha sempre portato a scoprire la causa dei problemi e trovarne la corretta soluzione e ho potuto constatare come la più concreta delle risposte si potesse dare solo con la legge e, più in particolare, esercitando la professione di Avvocato.
Ebbene, per questo motivo mi sono indirizzato verso questa attività, pur conoscendone fin da subito le difficoltà, soprattutto nel meridione.
L´insieme di queste mie caratteristiche mi ha portato negli anni a denunciare più volte carenze in merito ai più elementari dispositivi di accesso alle pubbliche strutture da parte dei soggetti disabili, come ho fatto al Tribunale di Avellino e quello di Nocera Inferiore (SA), dove ho mosso le medesime eccezioni anche al locale ospedale.
Trovando, fin´ora, una reale disponibilità solo da parte del Presidente di Avellino che ha predisposto degli stalli auto per disabili al coperto in appena 3 (tre) mesi dalla mia segnalazione. Mentre a Nocera la disponibilità verbale del Dott. Marano, Presidente del Tribunale, non si è ancora tradotta in nulla, nonostante siano trascorsi più di 6 (sei) anni dalla mia prima segnalazione e dall´ospedale non ho avuto alcuna risposta.
Di ben altra pasta si sono dimostrati al Tribunale e alla Corte d´Appello di Salerno, dove ci si aspetterebbe una precisa conoscenza nell´applicazione delle normative del caso, ovverosia il combinato disposto del D.M. n. 236 del 1989 e del D.P.R. 503 del 1996, che prevedono che ogni edificio pubblico predisponga un minimo di 1 (uno) stallo su 50 (cinquanta) o frazione, riservato alle auto a servizio di portatori di handicap e che questi posti devono essere posizionati in aderenza all´ingresso dell´edificio, segnalati da apposito percorso e al coperto.
Ben 6 (sei) anni fa, all´allora presidente del Tribunale – dott. Gian Ettore Ferrara – ho esposto il problema relativo alla mancanza di stalli per auto a servizio dei portatori di handicap nel parcheggio del Tribunale, constando tale mancanza non di semplice inciviltà morale ma una vera e propria omissione di un atto dovuto sulla scorta della suesposta normativa.
A Salerno, evidentemente, hanno ritenuto di non appartenere alla Repubblica Italiana o, più semplicemente, sono incapaci di leggere un dispositivo normativo poiché il predetto dott. Ferrara rispondeva dichiarando che tale requisito era soddisfatto dalla presenza di detti posti sulla strada prospiciente il Tribunale, su suolo Comunale, lontano dall´ingresso, sprovvisto di rampa per sedia a rotelle e senza alcuna copertura né percorso segnalato ex lege, dovendosi finanche attraversare la corsia degli autobus che separa la strada dall´ingresso del Tribunale. Il quotidiano Città di Salerno, nella persona della Dott/ssa Cangiano, provvedeva a denunciare questa situazione senza, tuttavia ottenere risposta.
All´insediamento del nuovo Presidente di Corte d´Appello – dott/ssa Iside Russo – riproponevo personalmente la mia segnalazione, alla quale in via privata ed informale la dott/ssa Russo rispondeva positivamente, chiedendo di inviarle anche una nota scritta. Ebbene, a tale nota veniva risposto il 31/01/2017 con una fotocopia – di fatto – della risposta data in precedenza dal dott.Ferrara.
Provvedevo, allora, a presentare un esposto alla locale Procura della Repubblica, alla quale a tutt´oggi non è stata data risposta, incorrendo anche nel reato di omissione di atti d´ufficio, non avendo risposto entro 90 (novanta) gg. come da legge.
Nel frattempo un avvocato del salernitano portatore di handicap lamentava le medesime problematiche e, con l´interessamento della locale sezione dell´A.I.G.A., del COA nonché dell´associazione Azione forense e Ius Law Web Radio, otteneva in via provvisoria il permesso di accedere con la propria vettura al parcheggio coperto della nuova sede del Tribunale, nulla ottenendo per la vecchia sede e con buona pace di tutti gli altri handicappati, avvocati e non.
Nel frattempo, facendo notare tale "contentino" in un´intervista che ho rilasciato alla web radio "Ius Law", l´AIGA mi comunicava che erano stati disposti nuovi stalli auto a servizio di disabili presso la nuova sede del Tribunale. Tuttavia, più precisamente detti posti sono stati disposti alle spalle del Tribunale, nei pressi dell´ingresso laterale che è sprovvisto di rampa per sedie a rotelle, sempre su suolo Comunale e, sembra, anche ad una distanza maggiore rispetto alla posizione dello stallo nei pressi della vecchia sede e, soprattutto, al di fuori del parcheggio coperto e dall´ingresso principale su cui c´è un ampio spiazzo dove alle auto dei pubblici ufficiali viene consentito di accedere.
Nel frattempo la vecchia sede (come del resto la nuova) continua a essere operativa, ma a rimanere sprovvista dei crismi che la civiltà, la coscienza e, soprattutto, la legge prevedono a sostegno di una categoria obbiettivamente svantaggiata e relegata ad entrare quasi dovunque dalla porta di servizio e non da quella principale mentre a giudici, procuratori, cancellieri e cariche del COA viene garantito l´accesso comodo sulla scorta di un regolamento interno e in barba alla Gerarchia delle fonti normative italiane che danno prevalenza all´applicazione di norme di diritto nazionale e superiori quali quelle di un Decreto. Tutto ciò col bene placito di chi, per posizione istituzionale, queste norme e il loro ordine di applicazione è tenuto a conoscerlo a menadito.
Ma non vi è da stupirsi atteso che il Presidente della Repubblica, da me interpellato quale Presidente del CSM, ha risposto delegando la questione ad un organo incompetente per materia quale la locale Prefettura.
Mentre i vari Ministeri competenti a cui ho esposto la vicenda non hanno mai dato risposta.
Purtroppo alla luce delle mie esperienze posso constatare che tali situazioni da Firenze in giù sono la regola e non l´eccezione, come se il centro sud fosse incapace di vivere nella civiltà attuale e lasciandomi come unica alternativa un ricorso al TAR che mi accingo a proporre, come per ricordarmi nel modo più significativo perché ho scelto di praticare la Professione, anziché beneficiare del mio status nella ricerca di qualche ruolo istituzionale da dove, sembra, non potrei intervenire concretamente.
Mi scuso per l´amaro sfogo e ringrazio quanti fattivamente stanno attualmente veicolando tale situazione ovverosia l´Avv. Piero Gurrieri, mio contatto con la "Rando Gurrieri e Partners" e l´Avv. Luigi Maria Vitali di Azione Forense a cui vanno la mia stima e i miei più cordiali ringraziamenti per la loro opera in questa e molte altre vicende di malagiutizia.
Carlo Coscioni

 

Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.

PCT: ricorso improcedibile se il ricorrente non ce...
Jacopo Fo: "Una scuola senza passione alimenta bul...

Cerca nel sito