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Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore ma uniche quelle che usano entrambi, disse e lei riuscì a farli andare di pari passo per 103 anni, sempre aggiungendo vita ai giorni piuttosto che giorni alla vita. Il 1909 all'ombra della Mole, nascono due gemelle: Paola e Rita. Adamo Levi e Adele Montalcini insegnano loro il desiderio di conoscere il mondo. Da grande farò la scrittrice, dice Rita, ma a vent'anni sceglie Medicina, si laurea subito. Due amici ne condividono la passione, Salvatore e Renato, Luria e Dulbecco condivideranno con lei anche il Nobel. Rita ha 29 anni, il regime decide che se non sei 'ariano' non ha più diritti, possono toglierti anche la vita. Rita ha origini ebree, è costretta a metter dentro una valigia i sogni, il Belgio è la sua casa, l'amore per la ricerca è più forte del rischio di esser portata in un lager, torna in Italia. L'Università è proibita, si porta i microscopi a casa, laboratorio in camera da letto. Finalmente, la pace, ma impossibile dir di no a Viktor Hamburger, che la chiama a St. Louis a studiare il sistema nervoso.
Che mistero, Giulio Bizzozzero ne era certo. Sono perenni, incapaci di duplicarsi dopo la nascita, io non sono d'accordo. Un rompicapo, poi la scoperta. Quelle cellule, generano una proteina che le moltiplica, ne dirige la crescita. Altro che statico, il sistema nervoso è come un bambino, possiamo aiutarlo a crescere. Rita e Stanley ora corrono, gli occhi del mondo sono puntati a St. Louis. Grazie a conigli, topi e serpenti, la conclusione: una famiglia di proteine, le neurotrofine, guida la crescita delle cellule nervose, l'NGF ne è il capostipite. Dubbi, perplessità, sono in pochi a crederci, quei due sono folli, ma anche no. Dopo tanti anni, la comunità scientifica mondiale lo ammette, in errore eravamo noi e nel 1986 Rita e Stanley sono premi Nobel per la Medicina. Grazie a questi due visionari, è ora possibile curare Alzheimer, malattie da stress, neuropatie, molti altri mali. 2001, Rita di anni ne ha 88, la chiamano dal Quirinale.
Professoressa, intendo nominarla senatrice a vita per altissimi meriti, grazie a nome di tutti gli Italiani, accetta? Presidente, più ancora del Nobel ne sono orgogliosa, perchè è il mio paese a chiederlo. Rita è senatrice, ha quasi un secolo di vita; e ancora tempo per difendere il diritto a studiare delle donne dei paesi africani. "Come fa, professoressa?" e lei "Ho perso un po' la vista, molto l'udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente."
Grazie di tutto, Professoressa 🇮🇹❤
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