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Radicali: primo Natale senza Pannella, non molliamo carceri

E´ il primo Natale senza Marco Pannella, ma la tradizione radicale delle festività nelle carceri sarà mantenuta: più di cento tra militanti e dirigenti del partito visiteranno infatti 40 istituti di pena in tutta Italia, da Nord a Sud, passando per la Sardegna e la Sicilia. Lo hanno annunciato in una conferenza stampa nella sede di via di Torre Argentina i dirigenti del partito Radicale transnazionale, Rita Bernardini, Antonella Casu e Sergio D´Elia. Tra le iniziative anche il volume "Forza Francesco, grazie Marco", il librone - pesa più di 5 Kg - con le firme di oltre 19.056 detenuti dalle carceri di tutta Italia che contiene le fotocopie a colori di tutte le lettere, le buste e le firme con i nomi dei detenuti che hanno aderito alla marcia per l´Amnistia del 6 novembre scorso organizzata in concomitanza con il Giubileo dei carcerati. I volumi, è stato annunciato, saranno consegnati a Papa Francesco, al ministro della Giustizia Orlando e al Presidente della Repubblica Mattarella. "Infami carceri italiane" le chiamava Pannella, ha ricordato Bernardini, e dal 1975, anno in cui per la prima volta entrò da detenuto in una cella di Regina Coeli per aver messo in atto la prima disobbedienza civile non le ha più abbandonate. Dunque, anche quest´anno in programma, un fitto calendario di appuntamenti partito già lunedì scorso e che vedrà anche la tappa del 25 dicembre nel carcere di Regina Coeli e quella del 31 in quello di Rebibbia per la mezzanotte. "La nostra presenza radicale, - ha detto Bernardini ramificata e radicata laddove lo Stato è in una palese condizione di violazione della legge, rappresenta lo sforzo di non mollare nemmeno di un millimetro affinché il prossimo governo affronti perentoriamente il gravissimo problema dell´illegittimità dell´esecuzione penale". I dirigenti radicali hanno poi ricordato la necessità di "interventi strutturali" e di "riabilitare la parola "amnistia". "Parola di rango costituzionale - ha ricordato D´Elia - anche se è diventata parola morta, vietata condannata" (Ansa)

 

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