Chi non ricorda il "prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con la mutua" del grande Albertone? O il "Grand´uff. ing" di Fantozzi? O i titoli plurimi ed altisonanti di alcuni rampolli di sangue bleu, ordini cavallereschi et similia o anche, purtroppo, impressi nella carta intestata di alcuni professionisti del Foro e non solo?
Abitudini forse deplorevoli ma nessun problema quando quei titoli siano effettivamente posseduti dall´interessato. Il contrario di quanto accaduto, invece, al Tar della Liguria, nella quale ha patrocinato un sedicente avvocato, in una storia fantozziana culminata in una sentenza (ovviamente, di inammissibilità del ricorso) narrata dal quotidiano La Repubblica, autore Marco Preve.
In quanto a titoli nessuno potrà mai battere le incredibili sequenze del ragionieri Fantozzi che parlando dei suoi superiori .li presentava come Granduff, direttor, Dott, Ing per poi concludere con una sfilza di insulti.
Anche il "signor" (così lo definiscono i giudici del Tar) Ennio Iezzi aveva pensato che una serie di titoli abbreviati potessero essere sufficienti per assistere davanti al Tribunale Amministrativo Regionale una cliente per una controversia.
Ma il processo non è neppure iniziato poiché, si legge in sentenza: "La difesa erariale eccepisce che il ricorso sarebbe inammissibile in quanto sottoscritto da un soggetto privo della qualifica professionale di avvocato". E dopo aver approfondito la questione: "Osserva il Collegio che il ricorso è stato sottoscritto dal signor Ennio Iezzi che ha premesso al proprio nominativo la qualifica "Dr. Mag. Avv.".
Pur non essendo chiarissimo il significato di questa combinazione di sigle, è certo che il signor Iezzi non ha documentato di essere abilitato all´esercizio della professione di avvocato. Egli ritiene, infatti, che il semplice possesso della laurea magistrale in giurisprudenza lo abiliti ad esercitare il patrocinio dinanzi al giudice amministrativo".
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