Ora chiamo il mio avvocato!. Le domande di un bambino e l´ironia di Caravita

Ah, saperlo...

Papà, ma un avvocato che cosa è?

Ah, saperlo...

E allora perchè state sempre a dire "adesso chiamo il mio avvocato, e vedi..."? Tu hai un avvocato, mamma? E dove lo tieni? Quanto è grande? Entra nella tua borsa?

E tu, papà. hai un avvocato? Come è fatto un avvocato?

Sono tutti uguali? E se sono tutti uguali perchè ne dovete avere due?

Quanto pesa un avvocato, nonno? Perchè tu dici sempre che il "tuo" avvocato è il più grosso avvocato della provincia...

Ma se ognuno ha un avvocato, quanti avvocati ci sono? Oppure sono come il condominio di casa nostra? Eh, zio? Perchè il tuo avvocato non è lo stesso di zia? Che vuol dire che il tuo è un penalista, e quello di zia è un giuslavorista? Ah, si occupa di lavoro...che vuol dire si occupa di lavoro, zio? E il tuo di che si occupa, zio? Come dici, papà? Fumo? Tipo tutto fumo e niente arrosto? Mamma, perchè ti arrabbi? Papà, mamma ha detto che non devi fare lo spiritoso con i guai degli altri...Perchè smettila di fare domande, nonna? Perchè non posso fare domande? Questa casa è piena di avvocati, state tutti a parlare con gli avvocati, e a me non mi si caga nessuno...ma poi, dove stanno sti avvocati? E soprattutto, papà, tu fai il commerciante, mamma fa l´impiegata, nonno sta in pensione, nonna spiccia le cose di casa, ma tutti sti avvocati che state sempre a nominare, che fanno, di preciso?

Giuseppe Caravita