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Non commette reato di infedele patrocinio il legale che sia stato inoperoso nella fase della esecuzione esattoriale

I giudici della Sesta Sezione penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 28309 del 7 luglio 2016, hanno avuto modo di chiarire in quali ipotesi è possibili configurare il reato di infedele patrocinio. Infatti gli stessi nel valutare il ricorso proposto dalla difesa di un imputato che era stato condannato dalla corte territoriale per infedele patrocinio in quanto lo stesso, nonostante avesse ricevuto apposito mandato di difesa, era stato inerte nella fase di esecuzione quando erano stati notificati al proprio assistito due avvisi di accertamento.
I Giudici della Corte invece hanno condiviso le ragioni della difesa sottolineando il principio secondo cui il reato di cui all´art. 380 c.p. si configura solo quando l´attività non conforme ai propri doveri del difensore si esplica nel corso di un procedimento e non anche nelle fasi propedeutiche allo stesso.
Nel caso concreto l´esecuzione esattoriale aveva natura amministrativa di autotutela della P.A. e quindi esulava dal procedimento.
Per queste ragioni veniva accolto il ricorso proposto e annullata senza rinvio la sentenza di condanna
Qui di seguito la sentenza allegata
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