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Riconciliazione tra coniugi, SC: necessario provare ripresa consortium vitae

Lo ha stabilito la Suprema Corte di Cassazione, Sesta Sezione civile, con ordinanza n. 17318/2016.
I supremi Giudici hanno concordano, nel caso in esame, avente ad oggetto un procedimento di divorzio, con quanto statuito dai Giudici dei due primi gradi di giudizio, che avevano escluso l´esistenza di una riconciliazione tra i coniugi non essendo stata la stessa adeguatamente provata.
Infatti, hanno sostenuto i Supremi Giudici, della avvenuta riconciliazione, causativa della cessazione degli effetti della separazione, va data piena e concreta prova così come va pienamente dimostrata la ripresa oggettiva "della unione di vita" tra i coniugi.
In tal senso, il Collegio ha rilevato che nel caso in questione, l´uomo non aveva fornito la prova richiesta dalla legge.
Infatti, pur tenendo conto delle doglianze del ricorrente in ordine al mancato ascolto dei testimoni, sul punto il ricorso non si palesava autosufficiente, non riportando il contenuto dei capi di prova predetti.
Ciò detto, difettando il ricorso della specificazione dei capi di prova dedotti precedentemente e mancando, inoltre, argomentazioni in ordine alla fondamentale rilevanza degli stessi, la Suprema Corte lo ha rigettato.
Sentenza allegata

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