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Monica, laurea in Legge e 8mila curricula inviati, a Davigo: "Voi colpevoli, è un sistema di caste e privilegio"

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Il nuovo, esplosivo, pezzo della rubrica domenicale sul nostro poetale di Alberto Pezzini, avvocato è scrittore. Che tutti dovrebbero leggere, e meditare.
 
Monica Montenegro. 28 anni, di Monopoli, ha studiato giurisprudenza alla Bocconi e poi ha cercato lavoro dopo essere ritornata in Puglia. Ha inviato 7890 curricula in Italia ed all´estero.
L´unica azienda che vorrebbe assumerla ? In Polonia.
 
Monica dice no, no grazie, non lascio l´Italia.
Invia la propria storia di neolaureata in cerca di lavoro a Concita De Gregorio.
La ex Direttora de l´Unità la pubblica sulla rubrica di Repubblica "Invece Concita" con un titolo che dice tutto dello sfregio che l´Italia si sta infliggendo in questo preciso periodo: "La creatività tradita di noi giovani".
 
Pensare di andare avanti in un paese come l´Italia senza scommettere sui ragazzi ed anzi spingendoli ad emigrare è cosa da pazzi.
L´articolo di Super Concita esce il 26 febbraio 2017.
 
Monica crea anche un blog chiamato Ilnostroposto con la collaborazione di alcune amiche, tanto per dimostrare come l´attaccamento al suolo patrio non sia un´aria passeggera ma una radice che le si è attorta intorno al cuore.
 
In aprile il Dottor Pier Camillo Davigo – Presidente di Sezione della Cassazione Penale tiene una lectio magistralis agli studenti di giurisprudenza di Bologna in cui ( me ne sono già occupato la scorsa settimana) dice:"Quando sapete le lingue emigrate", "Il diritto è diventato un mestiere proletario", "I dottori in giurisprudenza vanno quasi tutti a fare gli avvocati e guadagnano meno di un call center".
 
Monica prende carta e penna – la ragazza se non l´avete ancora capito, è tosta – e butta giù una risposta acuminata e appassionata al Giudice di Mani Pulite che scoraggia i ragazzi anziché alimentarne la passione in uno storico momento buio.
 
Il titolo potrebbe essere Avete rovinato l´Italia ma non emigro: "Se dovete affossare qualcuno, spostate il mirino su voi stessi, colpevoli di aver creato un sistema fondato su caste e privilegio".
 
Ultimo dato che non ho ancora indicato:Monica ama scrivere.
Nei curricula inviati si è perfino detta disposta a trasformarsi da giurista in "creativa". Le hanno risposto che sarebbe stata necessaria una laurea specifica.
 
Ora.
I giovani sono il sale della terra. La cultura è una alleata fedele, non dimenticatelo mai.
Gli studenti di legge sono creature delicate, nevrili come i cavalli da corsa, che almeno un tempo (parlo per me) si iscrivevano a questa facoltà perchè erano bravi in italiano e l´avvocatura(soprattutto) gli garantiva la possibilità di svolgere una professione umanistica e guadagnare. Presunto Innocente di Scott Turow e Il Socio di John Grisham ci hanno inoculato il desiderio di fare l´avvocato perchè abbiamo capito che la letteratura poteva convivere con il diritto.
 
Oggi lo scenario è cambiato. E´ vero, come dice Davigo e pure noi, che la maggior parte degli avvocati – soprattutto quelli giovani – incassa onorari da proletari ma questo non basta.
 
Non basta essere diventati nuovi poveri per infrangere un sogno.
I denari si guadagnano più tardi, si arriva e si mantengono le posizioni sul mercato con grandissima fatica ma senza competenza non andate da nessuna parte.
 
Se non studiate, potete anche emigrare e poi fare le figure da cioccolatai che uno come Di Maio è andato a raccogliere ad Harvard. Solo chi studia, chi scrive, chi è curioso di sapere che oltre i confini della propria incompetenza c´è sempre qualcosa da scoprire, può stare sul mondo del lavoro, italiano o straniero.
 
Ricordate il film Philadelphia con Tom Hanks ed un esuberante Denzel Washington ?
Quando il primo – già in fin di vita per l´AIDS galoppante – viene interrogato da Denzel che gli chiede quale sia la più grande soddisfazione per un avvocato, Tom Hanks dà una risposta che ogni collega dovrebbe tatuarsi sul cuore (anche se non si vede): riuscire – anche pochissime volte – a modificare la realtà con il diritto.
 
Allora bisogna scegliere tra Monica Montenegro e Davigo, tra una ragazza che paga le colpe di essere nata dopo e chi ha fatto Mani Pulite sicuramente con uno scopo nobile ma oggi sostiene che i posti a sedere siano esauriti e quindi si sta tutti in piedi.
 
Noi vogliamo che i ragazzi stiano anche in piedi, ma in Italia, non all´estero dove alla sera ti sale un magone spesso così.
 
I ragazzi devono poter fare in tempo ad avere un futuro, come dice Ligabue, ma qui in Italia. Teniamoceli, stringiamoli qui, non facciamoli andar via, e abituiamoli a studiare in modo matto e disperatissimo perchè soltanto nella loro competenza troveranno lo scalino per salire più in alto di chi non ha l´ansia della conoscenza.
 
Infine, last but not least, aggiungo una cosa.
Chi dice che gli avvocati non guadagnano dice una verità, come Davigo, ma dice anche la mezza messa, come invece scrive Camilleri.
Davigo è un magistrato che percepisce uno stipendio.
Si è mai chiesto perchè lo percepisca ?
Le sentenze – ricordo a tutti – non esisterebbero neanche ontologicamente se non esistessero gli avvocati. Ne consegue che gli avvocati saranno anche tutti proletari ma in fin dei conti danno da mangiare anche a Davigo.
Credo che anche questo sia un buon motivo per continuare a fare
l´avvocato ma soprattutto per crederci.
Alberto Pezzini*
 
Nota della redazione (ore 10:20 di domenica 7 maggio)
Questa mattina l´articolo di Alberto Pezzini sulla storia di Monica sta registrando un numero di letture e di condivisioni impressionante. In tantissimi ci hanno anche scritto in privato. Alcuni hanno detto che all´estero si è costretti ad andare ma non è certo una scelta, altri si sono lamentati del giudizio dell´autore sulla conferenza di Di Maio ad Harvard ("figura da cioccolataio").
Chiariamo.
Quanto a Luigi Di Maio, l´autore dell´articolo, Alberto Pezzini, ha espresso un suo personale giudizio. Sicuramente Di Maio e il suo movimento non sono responsabili di questo stato di cose.
Per il resto, la nostra posizione è questa: noi vogliamo, come è scritto, che i ragazzi stiano anche in piedi, ma in Italia, non all´estero dove alla sera ti sale un magone spesso così.
I ragazzi devono poter fare in tempo ad avere un futuro, come dice Ligabue, ma qui in Italia. Quindi basta con questi "andate all´estero". E diciamo quindi a chi rappresenta le istituzioni: se ci riuscite, investite sui giovani e create qui le condizioni. Se invece non ci riuscite, all´estero andateci voi, e rimaneteci.
 
 
 
*

 

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