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Madrid, una città da studiare

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Servizi che funzionano e rispetto per i diritti umani. La capitale della Spagna potrebbe essere un modello da imitare.

Da qualche settimana mi trovo per lavoro nella capitale spagnola e mi guardo intorno. Madrid non è solo movida e tapas. È una città elegante, pulita, accogliente e ordinata, che ha saputo risollevarsi dalla crisi economica che negli anni scorsi ha investito anche la Spagna. Nonostante il tasso di disoccupazione sia ancora molto elevato, le amministrazioni madrilene si sono rimboccate le maniche e hanno lavorato per migliorare la qualità di vita della metropoli. Quasi tre milioni di abitanti, più o meno come Roma, da cui si differenzia per una rete di servizi molto efficienti. Il trasporto pubblico conta su una metropolitana puntuale e un servizio di autobus (tutti nuovi) altrettanto puntuali e puliti che consentono di muoversi in ogni angolo della città dimenticando l'auto. Il traffico, infatti, è scorrevole anche nelle ore di punta, nulla a che fare con il Grande Raccordo Anulare e le tangenziali di Milano. Il costo per l'abbonamento mensile per i mezzi è di 56 euro, meno di metà rispetto a Roma dove prendere la metro è un'odissea e gli autobus, quando arrivano, cadono a pezzi o prendono fuoco lungo il tragitto; meno anche dell'abbonamento per i mezzi pubblici di Milano che costa più del doppio. Durante la mia permanenza a Madrid ho utilizzato autobus e metro, anche più volte al giorno, e non mi è mai capitato di vedere a bordo un "portoghese", qualcuno sprovvisto di biglietto: il senso civico, evidentemente, è agevolato da tariffe accessibili, con indubbi benefici per le casse pubbliche.

Un capitolo a parte merita il livello di accessibilità, non solo dei mezzi di trasporto pubblico ma anche di marciapiedi, parchi, locali pubblici e musei; un'attenzione particolare che denota il grado di civiltà inclusiva, che è qualcosa di diverso dalla "tolleranza", con cui Madrid accoglie ogni tipo di "discapacità" e diversità. La capitale spagnola è piena di verde e sorprendentemente pulita grazie ad una raccolta delle immondizie ben programmata ed efficiente che non si inceppa nemmeno in occasione di eventi particolari, come il Pride 2019, che attira 2milioni di visitatori;patriottismo a parte, viene spontaneo chiedersi se i cumuli di rifiuti puzzolenti ai bordi delle strade siano una prerogativa esclusiva delle città italiane, con Roma e Napoli che si contendono il primato della monnezza da esposizione.

Molti tra gli amministratori pubblici italiani dovrebbero fare un corso a Madrid per capire come si gestisce una comunità, magari alla Università Complutense, una città nella città con moderne strutture circondate da verde e impianti sportivi, dove studiano e convivono 86mila giovani di nazionalità diverse. Alla facoltà di Trabajo social si tiene, tra l'altro, un master in diritti Lgbt. È proprio quello il luogo simbolo della vitalità di Madrid, una comunità che ha scelto di investire consapevolmente nella cultura e nel rispetto delle diversità. Tutto bene dunque? No, a Madrid non sanno fare un buon caffè!

 

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