Dall'attrazione alla persecuzione: donna stalkerizza il proprio avvocato, condannata a 1 anno e 5 mesi

Gli avvocati, si dice, hanno fascino ed alcune recenti ricerche statistiche hanno concluso che chi esercita la professione forense è ritenuto attraente, molto spesso anche dai clienti. Ma attenzione, perché in alcuni casi, soprattutto quando le menti sono alterate, dal piacere è facile passare alla persecuzione e allo stalking, che può minare relazioni e mettere a rischio percorsi professionali. 

Un'esagerazione? Certamente no, a giudicare di quanto accaduto ad un collega del foro di Macerata, il quale, come raccontato dal Quotidiano on line cronache maceratesi, ha subito una vera e propria persecuzione da parte di una cliente di 46 anni, che di lui si è perdutamente innamorata tanto da recapitare allo stesso legale, divenuto oggetto del suo desiderio, una serie di messaggi neppure troppo subliminali, quali coppie intende a baciarsi, fino a quando, inevitabilmente, ha costretto il legale, restio ad avviare una relazione amorosa con la propria cliente, a denunciarla alla magistratura, con conseguente avvio di un'azione penale conclusasi, adesso, con la condanna della spasimante respinta ad un anno e cinque mesi di reclusione, pena inflitta dal tribunale di Macerata, per stalking, culminato addirittura nell'infamante accusa da parte della signora di essere stata violentata dal proprio avvocato, fatti evidentemente falsi.

 I fatti riferiti dal quotidiano on-line maceratese sono stati posti in essere proprio nel capoluogo a partire dal febbraio 2017, quando la donna, ex cliente del legale, ha cominciato a chiamarlo telefonicamente, ma anche ricorrendo ai social network e a whatsapp, non facendo alcun mistero di essere attratta sessualmente da lui. A fronte del rifiuto del professionista, peraltro impegnato sentimentalmente, la donna ha insistito, intensificando i contatti ma anche cambiandone il tenore, fino a minacciarlo che avrebbe preso contatti con la di lui fidanzata per rivelarle di essere stata violentata dal proprio uomo. Circostanza, chiaramente falsa ma utilizzata dalla donna per fini altrettanto chiaramente ricattatori.

Insomma, nel volgere di pochi mesi, la vita dell'avvocato è diventata un autentico inferno, se si considera che dai numerosissimi contatti e richieste di incontro e dalle foto, se pur fortemente allusive, di coppie intente a scambiarsi effusioni, si è passato a ben altro, perfino all'abbandono di biglietti nella finestra dello studio dell'avvocato, l'ultimo dei quali è stata pari pari la copia della denuncia querela nei confronti di Costui per una violenza sessuale giammai consumata. Senza considerare, poi la richiesta, a dir poco assurda, della restituzione dell'ammontare di €20, costo dell'acquisto di un panettone, che, nelle festività natalizie, la donna aveva regalato al proprio difensore! Una sorta di richiesta di restituzione dei doni di fidanzamento dopo la rottura del rapporto!

L'epilogo, come detto, al Tribunale Penale di Macerata, che ha condannato la focosa signora a un anno e cinque mesi di reclusione per stalking, al pagamento delle spese legali In favore del professionista - difeso dal Collega Vanni Vecchioli, nella foto - e a risarcire i danni morali allo stesso arrecati, quantificati in 3500 euro. Il tutto, naturalmente, con la concessione dei benefici di legge, trattandosi oltretutto di una donna incensurata. Il che, come nelle migliori tradizioni dei thriller statunitensi, non potrebbe far escludere in linea puramente astratta che la storia possa avere un seguito. Anche se siamo certi che, soprattutto per effetto dei consigli che un altro avvocato, il difensore della donna, ha potuto darle prima, durante e soprattutto dopo il processo, la stessa abbia ben compreso la portata delle proprie azioni così da desistere da ulteriori profferte.