Cinque giorni di astensione dalle udienze per protestare contro la "spettacolarizzazione delle inchieste giudiziarie" e la "divulgazione degli elementi di indagine" da parte degli uffici della Procura della Repubblica di Lucca.
È la decisione, che sta suscitando un enorme clamore, assunta dal Consiglio direttivo della Camera penale di Lucca, dopo il caso della pubblicazione, da parte di organi di stampa, di elementi - in particolare i file audio di intercettazioni - coperti dal segreto istruttorio legati all´indagine antidoping, aperta dall´ufficio giudiziario a seguito della morte di un ciclista di appena 21 anni, che l´8 febbraio scorso ha determinato l´adozione di numerose misure cautelari disposte dal gip su richiesta della procura. Lo sciopero dei penalisti lucchesi sarà da lunedì 9 a venerdì 13 aprile.
«La Camera Penale di Lucca – si legge nella nota pubblicata sulla pagina web ufficiale – preso atto delle gravissime violazioni verificatesi nel cosiddetto caso doping di Lucca, constatato che la delibera adottata il 10 febbraio scorso non ha avuto alcun riscontro da parte degli Uffici interessati; ritenuto che la continua necessità di spettacolarizzazione delle inchieste giudiziarie travalica il diritto di cronaca; considerato infine che il diritto all´informazione dovrebbe tener conto del legittimo contraddittorio delle parti, arginando quindi derive giustizialiste e populiste, proclama cinque giorni di astensione dal 9 al 13 aprile, affinché gli Uffici competenti adottino tutte le misure ritenute necessarie per la tutela e il rispetto dei principi regolatori del processo penale».
Si tratta, nella fattispecie, soltanto dell´ennesimo episodio di una durissima contrapposizione tra avvocati e procura della Repubblica. Con una nota del 10 febbraio, la Camera aveva infatti evidenziato anche che era «stato dato particolare risalto alla notizia riguardante la perquisizione eseguita nello studio di un collega, non interessato da alcuna misura cautelare».
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