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Ivan, il sindaco: "Non ammainerò la nostra bandiera". Rapìto

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 Lui è Ivan, Sindaco di Melitopol, Ucraina, dal 24 febbraio occupata dall'esercito russo. Un altro sarebbe uscito dal municipio, lui no. C'era un patto da onorare con più di 150mila cittadini. Ivan ha trasformato la splendida sede del Comune in un deposito di alimenti e altri beni di prima necessità, ha organizzato la macchina dei soccorsi alla popolazione, ha messo su, ogni giorno, dirette improvvisate dal suo canale facebook per star vicino alla sua gente. Ha fatto quello che un bravo sindaco dovrebbe fare.

 E in più, particolare non da poco, ha dato ai suoi dipendenti un ordine preciso. Che la bandiera gialla e blu della Repubblica Ucraina continuasse a sventolare in alto al Municipio. I miei Cittadini non vedranno mai, qui, la bandiera degli aggressori, una bandiera russa. 

Ieri pomeriggio, Ivan Fedorov è stato rapito da un plotone di 10 soldati russi nel centro della sua città mentre distribuiva aiuti umanitari al suo popolo. Gli sono saltati addosso, gli hanno messo un sacchetto di plastica in testa, lo hanno portato via. Due giorni prima, dopo l'ennesimo rifiuto di ammainare la propria bandiera, Ivan aveva tuonato contro i russi: "Nonostante in questa città si sentano a casa, sequestrando la torre della televisione e la radio, non ci arrendiamo. Ucraini, espelleremo questo male dalla nostra terra con sforzi congiunti".

 Spero che Tu, Ivan, sia ancora vivo, e che Tu possa essere liberato e restituito al popolo che hai dimostrato di amare più della tua stessa vita.

 

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