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Felicia, madre di Peppino Impastato se ne andò da questo mondo il 7 dicembre 2004. Fu la sua seconda morte, dopo quella del 9 maggio 1978, quando si era trovata davanti il volto del suo Peppino, massacrato dai sicari dal mafioso Tano Badalsmenti "Tano Seduto".
Gli scrisse una poesia bellissima e struggente ricordando i giorni della grande paura: «Guardavo mio figlio e dicevo: 'Figlio, chi sa come ti finisce'. Lo andai a trovare che era a letto, gli dissi: 'Giuseppe, figlio, io mi spavento'. E come apro quella stanza, ché ci si corica mia sorella là, io vedo mio figlio, quella visione mi è rimasta in mente».
Scrisse, e rimase a lungo in pena per la sorte dell'altro figlio, Giovanni: «Gli dissi: "Tu non devi parlare. Fai parlare me, perché io sono anziana, la madre, insomma non mi possono fare come possono fare a te"».
Felicia si espose contro i boss, prima donna in Italia, e al processo contro don Tano Badalamenti - che abitava a 100 passi da casa sua - gli puntò il dito contro, accusandolo di essere il mandante dell'assassinio. "Io non desidero vendetta, ma giustizia". Questo il messaggio più forte che Felicia ci ha lasciato. Insieme ad un altro, che sempre ripeteva ai giovani : «Tenete alta la testa e la schiena dritta».
Le sue parole:
"Questo non è mio figlio.
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