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IMU e TASI, Cassazione chiarisce entro quanto tempo può esser richiesto il pagamento

Con la sentenza n 28576/17 del 29/11/2017 la suprema Corte di Cassazione ha ribadito entro quanto tempo si prescrive la cartella di pagamento.

Entro quali termini può essere richiesto dal Comune il versamento dell´Imu e della Tasi non corrisposte dal contribuente? A stabilirlo è una recente sentenza della Corte di Cassazione, che ha chiarito quando cade in prescrizione il pagamento delle tasse sulla casa.

Se il contribuente non paga le imposte sulla case su uno degli immobili di sua proprietà può incorrere in un procedimento da parte del Comune che "iscrive al ruolo" l´imposta e la comunica all´Esattore per la riscossione ossia per l´avvio delle pratiche necessarie al pignoramento. A gestire il pignoramento sarà l´Agenzia Entrate Riscossione, a meno che il Comune non abbia stipulato una convenzione con altro esattore. Al contribuente viene notificata una cartella di pagamento.

Così come avviene per le altre imposte anche per Imu e Tasi il termine di prescrizione è di cinque anni. Questo vuol dire che la cartella di pagamento viene notificata dopo tale termine non va pagata (sempre e quando sia stata impugnata davanti al giudice e che questo l´abbia annullata, altrimenti, anche se illeggitima, diventa definitiva.

La sentenza n 28576/17 del 29/11/2017 va un passo avanti rispetto a quanto stabilisce la legge e stabilisce entro quanto tempo si prescrive la cartella di pagamento. Il termine, secondo quanto stabilisce la Cassazione, è lo stesso di quello fissato per il tributo, ovvero cinque anni. Se l´Agenzia delle Entrate Riscossione non avvia gli atti di pignoramento entro tale forbice di tempo, né sollecità il pagamento con una intimidazione, si verifica la prescrizione e il contribuente non deve versare niente al Comune.

Nel caso in cui, al contrario, il proprietario dell´immobile facesse ricorso contro l´avviso di pagamento e perdesse la causa, il termine di prescrizione diventa di 10 anni, perché a fare testo non è più la cartella, ma il provvedimento del giudice.
Fonte: Idealista.it 30.11.2017

 

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