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Il Coronavirus e il nostro Sistema Sanitario Nazionale Siamo all'undicesima “Piaga dell’Egitto”?

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Il Coronavirus chissà, e se, in un nostro futuro prossimo ci darà delle indicazioni su tutto ciò che è successo, da alcune settimane a questa parte, e indurrà la maggioranza " dei sopravvissuti" a comportamenti virtuosi, a rispettare le Persone, l'Ambiente e le regole indispensabili per il Viver Civile. Ma soprattutto se, con una atto generoso di onestà intellettuale, comincerà a diffidare dei "pifferai", dei "tuttologi", di tutti coloro che cercano di vanificare, a parole, la "complessità" che il quotidiano, a volte capita, ci costringe improvvisamente a confrontarci. E cosa sia la "complessità" di questo Coronavirus ce lo spiegano giornalmente tutte le Persone che, sacrificandosi fino all'impossibile con grandissima generosità, stanno cercando di venirne a capo. E con grandissima correttezza ci spiegano i motivi tecno-scientifici per cui non sono in grado di dare risposte immediate alle nostre domande, alle nostre perplessità, alle nostre speranze. Ma tutti sono concordi a rassicurarci che finirà in quanto non ci sono degli elementi per decretare una sconfitta scientifica.

"Tutto andrà bene"! Bellissima frase che rincuora ogni persona di buon senso.

E il buon senso è ciò che dovrebbe distinguere ogni nostro comportamento quotidiano senza "se" senza "ma"!

E il buon senso deve aiutarci a rispettare quelle regole che vengono dalla politica. Regole suggerite dalla scienza.

Non è tempo di consuntivi. Ma verrà. E a quel punto ognuno di noi trarrà le conseguenze. 

Un vecchio detto ci induce a credere che "non tutti i mali vengono per nuocere". E, questo antico proverbio, non deve essere vissuto come un'amara consolazione.

Si percepisce da ciò che si legge o si vede nei telegiornali che centinaia di operatori ospedalieri si stanno prodigando per rendere il servizio al meglio. E questo al di là delle strutture esistenti.

Quante volte abbiamo imprecato contro il nostro Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per qualche deficienza verificata nel momento di qualche nostro bisogno. Ora ci rendiamo conto che, forse non è funzionante al massimo, ma di certo  funziona. E come!

Nel 1993 sono andato a trovare mio figlio Thomas negli Stati Uniti d'America, a Detroit, dove lavorava e mi informava che, diversamente dell'Italia, non esisteva un SSN e le fasce più deboli e più bisognose della popolazione non avevano alcun diritto di essere curate senza un'assicurazione privata. Dopo il 2000 Thomas, diventato cittadino americano, inizia un lavoro da indipendente e assume quattro collaboratori. Il suo primo atto è stato di offrire un'assicurazione malattia ad ognuno di loro.

Mi scuso con i lettori per questo fatto personale, ma che ci fa capire l'importanza di un diritto, a volte, solo quando ci viene negato 

E per chi l'avesse dimenticato il nostro SSN è l'unico al mondo che ci offre tutti i servizi senza ricorrere ad assicurazioni private.

In ogni Paese ci sono stati, e ci sono, politici di grande rilievo.

Noi ne abbiamo avuta una, Tina Anselmi, che ha rappresentato un faro nel campo del lavoro e della sanità.

E' stata ministro del Lavoro (1976 – 1978) e della Sanità (1978 – 1979). Più volte è stata candidata come Presidente della Repubblica, non solo dalla politica ma anche dalla società civile.

Da giovane, dopo l'8 settembre 1943,è stata una staffetta partigiana partecipando alla guerra di Liberazione.

Ma soprattutto è stata la principale sostenitrice della Riforma sulla quale è stato costruito il Sistema Sanitario Nazionale.

Certo con l'inizio della "Seconda Repubblica", dagli anni Novanta in poi, il SSN ha subito violentissimi ridimensionamenti, a livello di diminuzione di posti letti, 70.000, e di personale.

Ecco un punto da dove ripartire, nel primo ventennio del Terzo Millennio, dopo questa Coronavirus, affidandoci alla scienza e alla ricerca. E controllando atti politici, nel caso si dovessero verificare, che non siano diretti a far crescere i servizi.

Non è la prima volta che la società viene toccata da simili eventi, a partire dalle "Dieci piaghe dell'Egitto".

Ma cosa sono state le "Dieci piaghe dell'Egitto"! Ce lo spiega il Dizionario on-line della Treccani.

Un "Insieme di calamità che, secondo il racconto biblico, si abbatterono per volontà divina sul faraone e sugli Egizi a causa del loro rifiuto alla partenza degli Ebrei. Furono:acqua mutata in sangue, rane, zanzare, mosche velenose, mortalità del bestiame, ulcerazioni, grandine, locuste, tenebre, morte dei primogeniti. L'ultima piaga vinse definitivamente la resistenza degli Egizi e gli Ebrei poterono partire per la Palestina".

E, un fatto su cui è caduto il silenzio, è l'invasione delle cavallette che sta distruggendo l'Ambiente africano. Esattamente come avvenne in Egitto.

"Le cavallette salirono su tutto il paese d'Egitto e si posarono su tutta l'estensione dell'Egitto. Erano numerosissime: prima non ce n'erano mai state tante, né mai più tante ce ne saranno. Esse coprirono la superficie di tutto il paese, al punto che ne rimase oscurato, e divorarono tutta la vegetazione del paese e tutti i frutti degli alberi che la grandine aveva risparmiato. Non rimase nulla di verde, né albero né pianta del campo, su tutto il paese d'Egitto". Esodo 10,1-20.

E vi raccomando: Stiamo a casa. 

 

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