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Giuseppe Scarpa: "La mia prima volta in Cassazione"

Un post bellissimo, nel quale un Collega, Giuseppe Scarpa, del Foro di Napoli, racconta la sua "prima volta" in Cassazione. "Noi avvocati" - conclude - "non dovremmo mai perdere l´entusiasmo del primo giorno che siamo entrati in tribunale". Ed è vero, com´è vero che discutere una causa in quelle aule, così dense di storia, del Palazzaccio, supera qualsiasi emozione. Proponiamo questo post alle Colleghe e ai Colleghi che seguono il nostro portale, certi che vi ritroveranno all´interno momenti indimenticabili del proprio percorso professionale,
oppure - ed in tal caso lo auguriamo loro - il preludio di ciò che essi vivranno in un prossimo futuro. Ma ecco il post di Giuseppe:



Dopo 48 ore voglio condividere una emozione con voi.
Mercoledi ho discusso per la prima volta in Cassazione innanzi alla III sezione penale.
Vi dico che non sono riuscito a chiudere occhio; la mattina alle 5 ero già giù dal letto.
Salivo le scale del Palazzaccio e le gambe tremavano.

Prima di iniziare l´udienza l´usciere chiese ai Colleghi presenti se avessero intenzione di discutere o di riportarsi ai motivi: i Colleghi risposero in un senso o nell´altro. Giunto il mio momento di rispondere all´usciere mi venne spontaneo dire: "dipende".

Ad ogni buon conto ero il 19°....l´ansia cresceva....arrivato il mio turno mi sedetti ed ascoltai con molta attenzione la relazione del Relatore dott. Semeraro. Tra me e me ritenni che egli avesse letto con attenzione il ricorso e che avesse precisamente esposto alla Corte i motivi a suo fondamento.



Il procuratore generale senza nemmeno alzarsi - e senza una motivazione apparente - concluse per l´inammissibilità del ricorso.
Il Presidente mi diede la parola....un momento nel quale sei da solo, ti senti piccolo, ed allora raccogli le forze, ti alzi e, nonostante tutto, fai leva su quello che ritieni essere il punto centrale della vicenda.

Con il trascorrere dei minuti, mi rasserenerai, soprattutto quando mi accorsi che i giudici della Corte seguivano e non mi invitavano a concludere.
Uscii dall´aula e condivisi con mio nipote Giorgio Scarpa l´importanza del momento. Lui mi chiese "zio cosa decideranno?". Gli risposi "non lo so" ma io mi sentii di avere impiegato il massimo impegno.
Comunque quel luogo mi trasmise delle emozioni indescrivibili da quando entrai alla mia uscita.



Oggi accedo ai registri telematici per conoscere l´esito.
Mentre attendevo la risposta del server il cuore batteva all´impazzata.
Ecco la motivazione: "ANNULLA SENZA RINVIO".
Mi sono sentito come la prima volta che ho discusso.
Noi avvocati non dovremmo mai perdere l´entusiasmo del primo giorno che siamo entrati in Tribunale.


 

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