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Giudice: "Avvocati, quante capre...". Cassazione: "Si può dire, non va sanzionato"

Niente sanzione disciplinare per il magistrato che abbia rilasciato dichiarazioni in cui evidenziava le differenze tra avvocati bravi e quelli definiti "capre" La Cassazione non ha infatti ravvisato una responsabilità nel caso in cui l´offesa non sia diretta a una persona, ma rivolta a una categoria.

Così la sentenza numero 6965 della Corte di cassazione che, come riferito da Enrico Bronzo, "ha accolto il ricorso di un giudice che aveva utilizzato l´espressione «Come se l´intera avvocatura. senza distinguere fra avvocati preparati e validi e vere proprie capre, fosse la vittima innocente di un sistema nazi-fascista, despota ed autorefenziale, che non lascia loro diritti né spazi operativi».

L´ordine degli avvocati di Teramo aveva censurato questo che era un intervento su un forum di discussione ma la Cassazione ha scritto che il reato di diffamazione, secondo la giurisprudenza di legittimità, postuli l´individuazione del soggetto passivo dell´offesa. Ma lo stesso non era né il Consiglio dell´ordine né il suo presidente ma una indistinta minoranza di professionisti «che non collaboravano in alcun modo alla corretta gestione del contenzioso senza alcun riferimento». Motivazione accolta con sentenza cassata".
Fonte: Sole 24 Ore, 17.3.17

 

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