Lo ha detto il
regista Gianni Amelio, che a Firenze ha ricevuto il premio «Il cinema per il bambino e per la scuola», in occasione del convegno nazionale «In classe ho un bambino che...», organizzato da Giunti Scuola.
Dopo la consegna del premio, è stato proiettato il suo film d´archivio «Registro di classe - libro primo 1900-1960». Amelio ha ripercorso la sua esperienza di studente, e anche di insegnante nei primi anni ´60. «Ci sono passato - ha raccontato - e ho avuto una fortuna incredibile. Uscito dal liceo classico, qualcuno mi suggerì di fare domanda a tutte le scuole della provincia. Alla fine ho coperto l´anno scolastico e mi hanno pagato le ferie, ho insegnato in tutte le scuole medie, senza macchina, senza moto, prendendo i mezzi la mattina».
Tornando col ricordo ai suoi giorni di alunno, il regista ha affermato che «oggi si è perduta la gioia di accedere a un mondo che prima ci era precluso. Andare a scuola significava avere un futuro: ho sempre avuto come prospettiva qualcosa di più bello, sapevo che la scuola mi avrebbe dato qualcosa. Forse è quello che ci manca, adesso».