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Germogli, opera giovanile del poeta Mario Gori

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Esplodono nella luce isolana di un mese qualsiasi dell'anno, marzo o settembre, poco importa: Germogli.

Opera prima, giovanile, di Mario Gori, pubblicata nella metà dello scorso secolo presso La Nuova Grafica - C. Napoili - Caltagirone (1944). La plaquette consta di appena trentanove poesie. Non verrà più ripubblicata come opera singola. Un nugolo di poesie saranno incluse in Mario Gori e la sua Musa a cura di Giuseppe Blanco presso la Libreria Editrice G.B. Randazzo – Gela (1971). Verrà inclusa in maniera integrale nella successiva Mario Gori Opera Poetica a cura di Giuseppe Blanco, nella Edizione Randazzo di Gela (1991). Dopo, la plaquette verrà tralasciata dai curatori nelle varie raccolte antologiche pubblicate successivamente.

Si era creato un vuoto che andava colmato. Si correva il rischio che l'opera sparisse dalla memoria così come era scomparsa dagli scaffali delle biblioteche pubbliche e private. Ripubblicarla rende giustizia alla memoria goriana.

Ingiustamente considerata opera minore nel contesto della sublime produzione. Non potremmo ripartire che da questi versi per delineare un giudizio critico avulso dalle convenzioni che tutt'ora ne incrostano l'immagine e l'opera.

Vorremmo riportare in sintesi un aneddoto, liberamente tratto da Manoscritto trovato sulla via, a firma di Adamo Leandri.

In Via Garibaldi a Catania, camminando, sotto un marciapiede ho trovato dei fogli vergati a mano. Rotolati e legati con un nastrino verde. Incuriosito lessi tutto d'un fiato le liriche. Quattro poesie in vernacolo, in calce a firma di Mario Di Pasquale. Poi l'incontro con l'autore e la successiva amicizia.

E noi come novelli"Adamo" ripubblichiamo Germogli (ri)trovati. Plaquette oramai introvabile! Ne esistono pochissime copie. Non potete immaginare quanta emozione si provi nell'avere tra le mani una copia originale!

Noi vorremmo condividere con i nuovi lettori la gioia, la felicità nel leggere i versi che rischiavano di entrare nel mondo dell'oblio; affinché si perpetui l'amore per la bellezza, per il linguaggio, si coltivi il sentimento nella girandola della vita.

In Germogli sono presenti i semi che si svilupperanno nelle future pubblicazioni. Li potremmo definire una dichiarazione d'intenti, un personalissimo alfabeto letterario. Le parole simbolo: tristezza, notturno, infanzia, rondini, le ritroveremo nelle raccolte successive.

Gori è un cantore dell'amore. Un rabdomante che trova il filo, la vena da cui estrapola la gioia di vivere per mostrarcela; anche se intrisa di melanconia; costanti che l'accompagneranno durante il suo viaggio terreno.

Le poesie di Germogli sono delle piccole perle che reggono il peso del tempo, non sentono la stanchezza degli anni: vivono e brillano di propria luce.

Da versi come questi occorre ripartire per rileggere con occhi nuovi il canto goriano:

Eppure e facile farla,

ci vuole una nota

sola

basta cercarla

ma se ne vola

subito. Poesia,

Noi siamo ancora qui a rileggerle, a cercare una scia, una stella che ci indichi la meta nel nostro continuo peregrinare. Siamo ancora qui a farci accarezzare dalle parole nel sogno della vita.

 

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