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Miss Toga, scontro tra i Fori in Calabria: la bellezza di una Collega il casus belli

I giovani avvocati dell´Aiga del Foro di Palmi hanno festeggiato il passaggio dal 2017 al nuovo anno scambiandosi gli auguri.
In occasione di una goliardica serata appositamente organizzata, l´AIGA di Palmi - Colleghe e Colleghi - ha proceduto alla elezione di "Miss Toga Aiga CapoSperone", la giovane avvocato Maria Concetta Militano, con la seguente motivazione: "per aver saputo coniugare bellezza e professionalità alla dignità ed al decoro dell´Avvocatura palmese". I fatti, raccontati da Cn24tv.it, sono stati rilasciati dal nostro portale
come una bella espressione della goliardia forense, ed il nostro articolo, pubblicato anche nella pagina social, ha ricevuto il like di molti colleghi, compreso quello della premiata, che ci risulta essere soprattutto e prima di tutto una professionista seria e preparata.
La notizie ha però oltrepassato i confini dei portali giuridici per assumere un rilievo generale. E...apriti cielo!
Intervenendo sul Fatto Quotidiano del 3 gennaio, Antonello Caporale, con un articolo dal titolo "Miss Toga: le nuove frontiere dell´avvocatura" ha così commentato:
"I giovani avvocati del Foro di Palmi hanno deciso di festeggiare il Natale premiando la collega che, meglio delle altre e più delle altre, ha saputo coniugare "bellezza e professionalità" di fronte al giudice. Il titolo di Miss Toga è andato – presumiamo dopo scrutinio segreto – all´avvocatessa Maria Concetta Militano".
E fin qui la cronaca. poi, l´affondo: "Alla quale (la Collega Militano) se potessimo, domanderemmo: come coniuga in tribunale la bellezza con la professionalità? Qual è la tecnica? In cosa consiste la virtù?". Infine, a chiudere il cerchio, la conclusione: "Si parla molto di sessismo e spesso a sproposito. In questo caso la prova provata di un maschilismo che esonda persino dal suo tratto naturale è foraggiato, sostenuto, agevolato e anzi applaudito dalle donne. E infatti il largo sorriso della premiata femmina, mentre riceve il cadeau dal presidente maschio dell´associazione degli avvocati ci conduce diritto all´idea che tante volte il corpo delle donne, per volontà delle medesime, è fatto oggetto di selezione. La prova che il maschilismo per mano femminile è un fatto più di un ossimoro".
Così nel giro di un secondo, per un sillogismo giornalistico, un articolo assertivamente redatto al fine di difendere la dignità femminile, è diventato un attacco ad una donna, ad una professionista, ritrovatasi, a dispetto del suo ruolo di avvocato, nella posizione di imputata. niente di meno, per avere leso, a giudizio di Caporale, la dignità di tutte le donne, semplicemente per avere accettato, nel corso di una serata goliardica e prenatalizia, dai propri colleghi, un semplice premio!
Quel premio, a giudizio del giornalista del Fatto, la Collega avrebbe dovuto rifiutare, se non sbattere in faccia ai colleghi di sesso maschile che, premiandola, avrebbero posto in essere una condotta sessista che la stessa collega avrebbe avallato con il suo sorriso incredibile, ma vero!
Passa un attimo, e si è scatenata la bagarre nelle file dell´avvocatura calabra.
Su un evento promosso dai colleghi di Palmi, è intervenuto niente di meno, il comitato delle pari opportunità del Foro di Reggio Calabria, con una nota al vetriolo firmata dalla presidente, la collega Antonietta Occhiuto:
"Il Comitato Pari Opportunità dell´Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria intende manifestare il proprio dissenso rispetto all´iniziativa ´Miss Toga AIGA´ promossa dalla Sezione AIGA di Palmi nell´ambito di un evento svoltosi durante le festività natalizie presso la location di CapoSperone Resort´".
"Si legge nell´articolo che ha dato visibilità all´iniziativa che la giovanissima avvocata eletta è stata premiata ´per aver saputo coniugare bellezza e professionalità alla dignità ed al decoro dell´Avvocatura palmense´.
La dignità e il decoro dell´Avvocato costituiscono doveri fondamentali ricollegabili più alla ´persona´ dell´avvocato che all´aspetto processuale, ovvero alla funzione della professione forense, che richiama particolari doveri insieme con speciali prerogative e diritti, i quali prescindono dall´aspetto esteriore del professionista, irrilevante rispetto alla funzione sociale e professionale svolta dall´Avvocata".
"Ora, senza voler assumere una posizione demolitoria tout court rispetto all´iniziativa, ma soprattutto nei confronti della giovane Collega eletta, la quale ha partecipato alla gara nell´ambito di una mera festa privata certamente non consapevole – non potendola prevedere – della rilevanza che sarebbe stata data alla notizia, il Comitato ritiene solo di dover esprimere la propria posizione in merito".
Quale posizione? Presto detto: "L´idea di un concorso di bellezza tra Avvocate, dove emerge la competizione sul piano unicamente estetico – che nulla ha a che vedere con l´aspetto professionale e conseguentemente con i doveri di dignità e decoro propri dell´Avvocato – è apparsa inopportuna, soprattutto se si pone mente alle ´battaglie´ che la ´Donna Avvocata´ tutt´oggi combatte quotidianamente per la conquista di diritti fondamentali nel difficile connubio tra l´impegno professionale e il proprio ruolo di donna nella società, che la vede già discriminata rispetto alla figura maschile che svolge il medesimo ruolo".
Conclusione: "Il CPO ritiene, pertanto, di non condividere il messaggio che un´iniziativa come quella promossa dall´AIGA di Palmi ha contribuito a diffondere, seppur in un clima di festività e leggerezza, poiché esalta unicamente l´aspetto della bellezza femminile nell´ambito di una competizione, messaggio che sembra stridere con la figura ed il valore conquistati nel tempo, non senza difficoltà, dalle Avvocate di oggi".
Da parte nostra, riteniamo superfluo ogni commento rilevando soltanto che appare quantomeno improbabile che in questa ridda di dichiarazioni, e particolarmente nell´ultima inneggiante al ruolo della "Donna Avvocata" gli estensori abbiano consultato la Collega Militano, la cui lesa dignità, in uno con quella di tutte le altre Colleghe d´Italia, essi hanno ritenuto di così censurare, addirittura richiamando a costumi più civili ed evoluti i colleghi e perfino le colleghe di Palmi che a quella festa goliardica avrebbero, a quanto pare non del tutto consapevolmente, partecipato, e perfino la stessa collega premiata, che, consapevole o no, si sarebbe comunque venuta a trovare nella posizione di strumento passivo che avrebbe consentito il dilagare, nel foro palmese, della cultura sessista censurata dal comitato pari opportunità di Reggio Calabria.
Riteniamo sinceramente che l´avvocatura italiana abbia problemi ben più consistenti rispetto a quelli, a nostro avviso inesistenti, ravvisati dal comitato pari opportunità di Reggio Calabria, e che nulla di censurabile possa esserci nell´andamento della festa di fine anno organizzata dai giovani avvocati di palmi, cerimonia di premiazione compresa. Sono altri gli spettacoli culturalmente poco edificanti che accadono entro l´avvocatura, contro il decoro e contro molte donne e colleghe, non certo la premiazione alla bellezza e alla professionalità che, ne siamo certi, non costituisce un casus belli proprio per nessun collega di sesso maschile o femminile - in tutta Italia. permetteteci, in ultimo, di esprimere la solidarietà della nostra redazione, all´unisono, donne comprese, alla Collega.
Avv. Pietro Gurrieri

 

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