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Le restrittive regole imposte nelle settimane scorse dal Governo per combattere l'Emergenza Coronavirus hanno avuto notevoli impatti sulle persone disabili, sia per la gestione delle proprie attività quotidiane che per l'espletamento delle incombenze lavorative.
A partire dal 4 maggio 2020 inizierà la fase 2: cosa potranno fare e come dovranno comportarsi le persone con disabilità e gli eventuali accompagnatori?
È bene premettere che dal 4 maggio sarà obbligatorio proteggere le vie respiratorie in tutti i luoghi pubblici al coperto, compresi i mezzi di trasporto, e comunque in ogni situazione in cui non sia possibile rispettare il distanziamento di almeno 1 metro. Tale obbligo, tuttavia, non sussisterà per le persone che hanno una disabilità incompatibile con l'uso della mascherina e, in tal caso, potranno farne a meno anche gli accompagnatori.
Le persone disabili, soprattutto se affetti da disabilità cognitiva, intellettiva o relazionale potranno uscire, anche allontanandosi dalla propria abitazione, rispettando le regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio del virus ed evitando gli assembramenti; l'uso della mascherina sarà obbligatorio sono se compatibile con il tipo di disabilità. Resta, tuttavia, vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza, salvo che per ragioni di necessità.
Sarà consentito fare attività motoria (mantenendo la distanza interpersonale di almeno 1 metro) e sportiva (mantenendo la distanza interpersonale di almeno 2 metri), anche allontanandosi dalla propria abitazione; tali attività potranno essere svolte anche nei parchi e negli altri spazi verdi rispettando le misure di sicurezza (a meno che siano temporaneamente chiusi per l'impossibilità di rispettarle).
La persona disabile, a prescindere dalla sua età, potrà essere accompagnata: l'accompagnatore dovrà attenersi alle regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio, indossando i dispositivi di protezione personale (salvo che essi siano incompatibili con il tipo di disabilità) e mantenendo (ove fosse possibile) la distanza di sicurezza di almeno 1 metro anche con i propri familiari.
Per l'accompagnatore, non sarà più necessario autocertificare lo spostamento (solo fino al 4 maggio, infatti, lo spostamento dovrà essere giustificato con l'indicazione "assistenza a persone con disabilità"); solo nel caso in cui l'accompagnatore dovrà spostarsi di Regione per fornire assistenza al disabile sarà necessario autocertificare il motivo dello spostamento ("assistenza a persone con disabilità"), indicando anche l'impossibilità di avvalersi di soluzioni alternative (ad esempio, servizi di consegne a domicilio, servizi di volontariato o chiedere aiuto a familiari e conoscenti più vicini).
A partire dal 4 maggio, le strutture a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario potranno riaprire in base a piani territoriali, adottati dalle Regioni, sempre a condizione che si possa garantire il rispetto delle misure di contenimento del virus e di tutela della salute degli utenti e degli operatori, prevedendo specifici protocolli. Gli spostamenti verso queste strutture potranno avvenire anche da regione a regione e andranno autocertificati come "motivi di salute".
Anche nel caso di chiusura dei centri diurni per disabili, saranno garantite le prestazioni sanitarie fondamentali, con l'istituzione di unità speciali atte a garantire l'erogazione di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie a domicilio.
E' previsto un bonus ai nuclei familiari per fare fronte alle spese per baby sitter dovute alla chiusura dei Centri semi-residenziali per disabili; il bonus è valido le famiglie con figli ospitati nei Centri semi-residenziali sottoposti a chiusura a prescindere dall'età.
Inoltre, per assistere familiari disabili, il lavoratore può chiedere al proprio datore di lavoro di usufruire dello smart working (o lavoro agile); con il decreto di aprile dovrebbe essere confermata la possibilità per il lavoratore di poter usufruire, alternativamente, del Congedo COVID-19 e del prolungamento dei giorni di permesso della legge n.104/1992.
In relazione ai ragazzi con disabilità, durante la sospensione del servizio scolastico e per tutta la sua durata, gli enti locali potranno continuare a fornire, tenuto conto del personale disponibile, l'assistenza agli alunni con disabilità mediante erogazione di prestazioni individuali domiciliari, finalizzate al sostegno nella fruizione delle attività didattiche a distanza.
Il lavoratore dipendente con disabilità grave (articolo 3, comma 3, legge 104/1992), cui sia stata certificata una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, potrà restare a casa e il periodo di assenza dal servizio sarà equiparato al ricovero ospedaliero dei dipendenti pubblici; il periodo di assenza dovrà essere prescritto dalle competenti autorità sanitarie, oppure dal medico di assistenza primaria che ha in carico il paziente (medico di base). Il periodo di assenza verrà inoltre prescritto sulla base della preesistente condizione di disabilità o delle preesistenti certificazioni rilasciate dai competenti organi medico-legali.
Tra i servizi attivi per le persone con disabilità o non autosufficienti si segnalano i servizi di consegna dei farmaci e spesa a domicilio (contattando il numero verde 800 06 55 10, i cui operatori rispondono anche per informazioni sui comportamenti corretti da rispettare e l'iter da seguire in caso di contatto stretto con soggetti positivi).
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Il mio nome è Rosalia Ruggieri, sono una persona sensibile e generosa, sempre pronta ad aiutare chi ne ha bisogno: entro subito in empatia con gli altri, per indole sono portata più ad ascoltare che a parlare, riservatezza e discrezione sono aspetti caratteristici del mio carattere. Molto caparbia e determinata, miro alla perfezione in tutto quello che faccio.
Adoro il mare, fare lunghe passeggiate all'aria aperta, trascorrere il tempo libero con la mia famiglia. Sono donatrice di sangue e socia volontaria di una associazione che tutela i cittadini; credo e combatto per la legalità.
Nel 2010 mi sono laureata in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Bari; nel 2012 ho conseguito sia il Diploma di Specializzazione per le Professioni Legali presso l'Ateneo Barese che il Diploma di Master di II livello in "European Security and geopolitics, judiciary" presso la Lubelska Szkola Wyzsza W Rykach in Polonia.
Esercito la professione forense nel Foro di Bari, occupandomi prevalentemente di diritto civile ( responsabilità contrattuale e extracontrattuale, responsabilità professionale e diritto dei consumatori); fornisco consulenza specialistica anche in materia penale, con applicazione nelle strategie difensive della formula BARD.