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Nel rapporto annuale dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) è stata analizzata sotto molteplici aspetti l'esperienza della Didattica a distanza (DAD), imposta nell'a.s. 2019/2020 dal D.L. n. 22 dell'8 aprile 2020 per fronteggiare l'emergenza sanitaria e proseguita nell'a.s. 2020/2021 per il perdurare dell'emergenza.
(fonte https://www.istat.it/it/archivio/271806)
Diversificazione del ricorso alla didattica a distanza sul territorio nazionale
L'attivazione della DAD è avvenuta con frequenza e intensità diverse; infatti mentre nelle scuole del primo ciclo è stato rilevato un minor ricorso alla DAD (25% delle ore nella secondaria di primo grado e 18% nella primaria), in linea con le direttive ministeriali che raccomandavano la didattica in presenza per le scuole primarie; nelle scuole secondarie di secondo grado le ore in DAD hanno superato le ore in presenza per il 57%.
Inoltre il ricorso alla formazione a distanza nelle regioni del Nord-est è stato meno frequente, rispetto a quelle del Sud dove la percentuale delle ore svolte a distanza ha superato di 20 punti percentuali il valore medio nazionale.
Fornitura della strumentazione da parte delle scuole
Per rendere efficace la misura della DAD è stato fondamentale l'impegno delle scuole a fornire i dispositivi informatici agli studenti che ne erano privi e nel 94% dei casi la scuola è riuscita a fornire la strumentazione richiesta, laddove Umbria e Molise si sono rivelate le regioni più virtuose con il 99% di richieste soddisfatte.
Il problema delle dotazioni tecnologiche
Nelle interviste condotte ai dirigenti scolastici, è stato rilevato che le scuole hanno dovuto affrontare il problema della mancanza di dotazioni tecnologiche in grado di supportare la DAD, in quanto poco più del 60% degli istituti secondari disponeva di un ambiente virtuale/piattaforma per la condivisione dei materiali didattici già prima della pandemia (fatta eccezione per il registro elettronico) e nel 38,8% dei casi tale strumentazione veniva utilizzata solo da una parte dei docenti.
In ogni caso quasi il 90% degli istituti privi di tali ambienti/piattaforme sono riusciti ad attivarli entro marzo-giugno 2020 e un ulteriore 10% durante l'a.s. 2020/2021.
Criticità segnalate dai dirigenti scolastici
I dirigenti scolastici hanno evidenziato anche varie criticità, tra le quali, in particolare l'inadeguatezza della connessione Internet della scuola, la mancanza di arredi e di strumenti informatici adeguati (sia hardware sia software) ecc. Non sono mancate considerazioni anche sul comportamento degli allievi; infatti secondo la maggior parte dei dirigenti la pandemia ha penalizzato l'apprendimento degli studenti i quali avrebbero dedicato meno tempo allo studio realizzando molte assenze durante le lezioni a distanza.
Le criticità segnalate dagli allievi
Analizzando l'esperienza della DAD dal punto di vista degli studenti, il ricorso imposto alla didattica a distanza ha coinvolto il 98,7% dei ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado spesso introducendo nuovi elementi di diseguaglianza legati ai divari socio-economici e digitali preesistenti la pandemia. Ciò in quanto non tutti i ragazzi disponevano degli strumenti più adeguati per seguire le numerose ore di didattica a distanza, sia dal punto di vista dell'hardware, sia per quanto riguarda la qualità della connessione di rete; di conseguenza solo il 79,3% dei ragazzi ha potuto seguire le lezioni con continuità sin dall'inizio e frequentemente hanno dovuto ricorrere all'uso esclusivo dello smartphone (poco idoneo a seguire la didattica a distanza).
Inoltre tutti gli studenti delle secondarie hanno incontrato difficoltà a seguire le lezioni a distanza e i due terzi degli studenti hanno dichiarato di aver avuto maggiori difficoltà in alcune materie tra cui matematica e italiano.
In ogni caso un peggioramento dei voti si è avuto in coloro che hanno seguito la didattica a distanza in maniera discontinua e tra gli studenti di famiglie povere o molto povere. Peraltro tale peggioramento sembra espressione di un ampio quadro di disagio vissuto dai giovanissimi a seguito della pandemia e messo in luce da diversi indicatori, quali irrequietezza, difficoltà nell'addormentamento, cambiamenti nell'appetito, sensazioni queste ancora una volta più diffuse tra i ragazzi appartenenti a famiglie più povere.
Inoltre la didattica a distanza è stata apprezzata solo per specifici aspetti, quali la minore durata delle lezioni o il fatto che siano meno impegnative, mentre tra gli aspetti negativi è stata segnalata la minore possibilità di interazione con i compagni, sottolineando il ruolo della scuola come luogo di socializzazione, relazione e incontro, di pari importanza rispetto all'apprendimento.
Considerazioni sull'utilizzo degli strumenti tecnologici e prospettive future
In ogni caso è stato evidenziato che l'accelerazione indotta dall'emergenza sanitaria verso un utilizzo intensivo della tecnologia a supporto della didattica ha permesso di introdurre innovazioni digitali e di accrescere la consapevolezza delle loro potenzialità nei processi didattici. Secondo la gran parte dei dirigenti scolastici, infatti, il ricorso a materiali digitali, biblioteche online, filmati, ecc., nonché l'utilizzo delle piattaforme online per i colloqui con i genitori o per riunioni e collegi dei docenti o ancora per l'interazione a distanza tra studenti e docenti, rappresenta un valore aggiunto indipendentemente dalle esigenze indotte dalla crisi sanitaria.
Pertanto per molti dirigenti l'esperienza può rappresentare un'occasione di innovazione, infatti l'85,6% considera favorevolmente il ricorso a forme di didattica alternativa (come le classi capovolte) e il 31,5% trova elementi positivi nel proseguimento della didattica a distanza anche a emergenza sanitaria terminata. I più favorevoli sono i dirigenti delle scuole superiori che si interfacciano con ragazzi più grandi e più autonomi, sia nell'uso degli strumenti a supporto della didattica a distanza sia, più in generale, nello svolgimento dei compiti.
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Il mio nome è Anna Sblendorio. Sono una persona curiosa e creativa e mi piace il contatto con la gente. Amo dipingere, ascoltare musica, andare a teatro, viaggiare e passare del tempo con la mia famiglia ed i miei amici. Nel 2008 mi sono laureata in giurisprudenza presso l'Università degli studi di Bari "Aldo Moro" e successivamente ho conseguito l'abilitazione per l'esercizio della professione da avvocato. Nel corso degli anni ho collaborato con diversi centri di formazione occupandomi di tutoraggio in materie giuridiche e nel 2022 ho iniziato a collaborare con la testata giuridica online www.retidigiustizia.it.