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Codice Rosso approvato dalla Camera, pene inasprite e più tempo per denunciare, come cambieranno i codici.

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 L'Aula della Camera si è pronunciata, al termine di una giornata parlamentare convulsa e di una seduta nel corso della quale la coalizione che sostiene il governo si è anche differenziata nel voto, come quando si è passati all'esame dell'emendamento sostenuto fortemente dalla Lega sulla castrazione chimica, che ha registrato il voto negativo dell'opposizione ma anche dei parlamentari del MoVimento. Ma, alla fine, il risultato è stato portato comunque a casa, e, di questi tempi, non è certo un risultato da poco. La Camera dei Deputati ha infatti approvato il disegno di legge denominato Codice Rosso che introduce misure di forte contrasto alla violenza sulle donne e comprende anche le norme sul revenge porn. I voti a favore sono stati 380, nessun contrario: gli astenuti 92 (Pd e Leu). Il testo passa ora al Senato. I deputati della maggioranza hanno festeggiato. Dopo il voto, con i ministri Bongiorno e Bonafede, si sono alzati in piedi ad applaudire. I deputati M5s hanno messo fiori rossi sui banchi, quelli della Lega hanno.indossato un nastrino rosso.

Tra le novità del decreto che contiene misure di contrasto alla violenza sulle donne, il recepimento della proposta della parlamentare di Forza Italia Mara Carfagna che fa diventare reato i matrimoni combinati e quella su emendamento della pentastellata Maria Edera Spadoni che ha ampluato da 6 a 12 mesi il periodo di tempo utile per denunciare una violenza sessuale.

 Il disegno di legge del Governo (C. 1455), cd. Codice rosso, e le abbinate proposte di legge di iniziativa parlamentare (C. 1003, C. 1331 C. 1403 e C. 1457 e C. 1534), sono volte a introdurre ulteriori disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.

Il testo, così come risultante dall'esame in sede referente, si caratterizza per l'individuazione di un catalogo di reati attraverso i quali si esercita la violenza domestica e di genere e, in relazione a queste fattispecie, interviene sul codice di procedura penale al fine di velocizzare l'instaurazione del procedimento penale e, conseguentemente, accelerare l'eventuale adozione di provvedimenti di protezione delle vittime. Inoltre il testo incide sul codice penale per inasprire le pene, introdurre aggravanti e individuare nuove fattispecie di reato in relazione alle condotte attraverso le quali può esercitarsi la violenza domestica e di genere.

La violenza domestica o di genere viene ricondotta alle seguenti fattispecie:

-maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.);

-violenza sessuale, aggravata e di gruppo (artt. 609-bis, 609-ter e 609-octies c.p.);

-atti sessuali con minorenne (art. 609-quater c.p.);

-corruzione di minorenne (art. 609-quinquies c.p.);

-atti persecutori (art. 612-bis c.p.);

-lesioni personali aggravate da legami familiari (art. 582, aggravato ai sensi dell'art. 576, primo comma, numeri 2, 5 e 5.1 e ai sensi dell'art. 577, primo e secondo comma).

 

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