"La situazione delle carceri italiane è migliorata, non siamo più sotto osservazione dell´Unione Europea ma i problemi restano e sono evidenziati dal fatto che l´Italia è il Paese con la recidività più alta d´Europa, il 70%". Così Luigi Iorio, coordinatore del gruppo di lavoro sulle carceri del Forum Nazionale dei Giovani, ha presentato oggi a Napoli il report dell´organizzazione sulla situazione delle carceri italiane. Un report che, spiega Iorio, "stiamo presentando per sensibilizzare tutte le città italiane su un problema che è stato devastante per l´Italia sotto molti aspetti". "Negli ultimi 15 anni c´è stato un grosso problema per la situazione fatiscente delle carceri, per le quali l´Italia era terz´ultima in Europa, davanti solo a Serbia e Montenegro.
Ora - sottolinea - la situazione va migliorando, come pure quella relativa all´affollamento che al momento vede 52.864 detenuti a fronte di una capienza di 49.504 posti". Superato, quindi, il problema dei tre metri quadrati per detenuto, ma "anche stando in quattro, cinque metri quadrati a testa - ha detto Iorio - il detenuto vive in spazi molto angusti". Problemi che portano a cifre impressionanti come quelle dei suicidi in carcere che restano abbastanza stabili, nonostante l´affollamento si sia ridotto: nel 2014 erano stati 44, nel 2015 42 e nei primi due mesi del 2016 sono stati già 5. Tra le misure che il Forum nazionale dei giovani ha proposto c´è prima di tutto l´attenzione sul reato di clandestinità, che, spiega Maraio, "è stato posto anche dal ministro Orlando e si è dimostrato inefficiente". Ma grande attenzione anche per le misure alternative, come gli arresti domiciliari, senza dimenticare che ci sono misure poco applicate, "come il braccialetto elettronico - ricorda Maraio - per il quale vengono spesi 12 milioni di euro l´anno". Nel ventaglio di proposte per una maggiore vivibilità delle carceri, conclude, "c´è la possibilità di aumentare il lavoro negli istituti penitenziari per prepararli al reintegro in società, migliorare la situazione sanitaria nelle carceri, aumentare il numero dei magistrati di sorveglianza, che in molti tribunali scarseggiano e spesso non ce la fanno a rispondere alle istanze dei detenuti".
Fonte: Ansa
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