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Azienda taglia personale per carenza di lavoro: sufficiente motivo per licenziare?

Moscuzza

 

La riduzione dei contratti in azienda, non è motivo sufficiente per ridurre il personale. Il licenziamento che ne deriva, è illegittimo.
Lo stabilisce la sezione Lavoro della Cassazione, con sentenza n. 15877 depositata lo scorso 26 Giugno.
Il dipendente di un´azienda, dopo essere stato licenziato, agiva in giudizio per ottenere la declaratoria di illegittimità del licenziamento, lamentando il difetto di motivazione, che nei seguenti termini gli veniva comunicata : "perdurante carenza di lavoro che ci costringe a ridurre il personale".
Ebbene, il Tribunale di Firenze respingeva tale domanda, che riproposta successivamente in appello, veniva invece accolta. Il giudice di seconde cure sottolineava che, ad una mirata richiesta da parte dell´ormai ex-dipendente, di una specificazione ulteriore circa i motivi del licenziamento, l´azienda si rimetteva alle motivazioni già contenute nella lettera di licenziamento.
Al fine di ottenere la cassazione della sentenza, l´azienda adiva la Suprema Corte, con un solo motivo di ricorso, e precisamente rimarcando che, essendo la lettera che intimava il licenziamento, esaustiva circa le ragioni del recesso, il lavoratore, era stato posto in condizione di impugnare detto licenziamento, e ottenere così ulteriori delucidazioni e chiarimenti nel corso del giudizio che, eventualmente, si sarebbe instaurato.
I supremi giudici, motivavano l´infondatezza del ricorso, sulla base del principio ( di cui già era stata fatta applicazione in appello ), secondo cui, la motivazione del licenziamento - nel caso in cui il lavoratore licenziato chieda al datore di lavoro la comunicazione dei motivi del recesso - deve essere sufficientemente specifica e completa, in modo da consentirgli di individuare chiaramente la causa del suo licenziamento. In questo modo, e cioè solo conoscendo nel profondo le ragioni organizzative e produttive che hanno fatto propendere la società per un taglio del personale, e precisamente di un dipendente piuttosto che di un altro, il lavoratore può difendersi opportunamente, presentando le sue giustificazioni.
In questa, come in altre precedenti sentenze (Cass. n. 13058 6.9. 2003, Cass. n.7316 20.5.2002), la Cassazione precisava il suddetto principio in questi termini :" In caso di licenziamento individuale giustificato dalla necessità di operare una riduzione del personale, ai fini di poter ritenere legittimo il licenziamento occorre che il datore di lavoro dimostri i motivi che lo hanno indotto al licenziamento e a far ricadere la scelta sull´unica unità produttiva licenziata".
Quanto all´ obbligo, in capo al datore di lavoro, di rendere specifiche spiegazioni che lo hanno condotto ad eliminare un´unità produttiva, l´espressione utilizzata nella lettera di licenziamento inviata al nostro lavoratore, " perdurante carenza di lavoro che ci costringe a ridurre il personale", non assolveva certo a tale obbligo, e appariva, al contrario, pretestuosa.
Valutata come assolutamente insufficiente, la carenza di lavoro, per licenziare il dipendente, la Corte rigettava il ricorso, con condanna al pagamento delle spese.
 
Paola Moscuzza, autrice di questo articolo, si è laureata in Giurisprudenza presso l´Università degli Sudi di Messina, nell´anno 2015.
 
 
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