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Avvocati vs Cassa Forense: Catania, pronto esposto disciplinare contro Luciano; Napoli, domani "notte bianca Avvocatura"

La protesta inscenata a Catania e Napoli contro la Cassa Forense e il suo presidente Luciano, ha avuto nelle ultime ore una fortissima accellerazione, culminata in due decisioni clamorose e sicuramente senza precedenti per l´Avvocatura italiana delle quali diamo conto.


Catania, Colleghi hanno deciso: esposto disciplinare per il presidente di Cassa Forense Luciano.

La decisione era nell´aria, ed è stato il coordinatore della protesta, Goffredo D´Antona, a comunicarla con un post sulla propria bacheca Fb: "Nei prossimi giorni" - ha scritto - "invierò al Consiglio dell´Ordine degli Avvocati di Campobasso, per gli adempimenti di competenza, un esposto disciplinare nei confronti dell´Avv. Nunzio Luciano. Contesterò per intanto la mancata risposta della Cassa Forense, di cui egli è il Presidente, del mancato riscontro ad una pec inviata alla Cassa nel mese di Gennaio dove si chiedevano atti concreti e immediati per una Cassa Forense più equa. Rileverò altresì che lo stesso avvocato riteneva invece di rilasciare dichiarazioni ad un giornalista del il Dubbio con le quali sminuiva, con toni irridenti ed irriguardosi per le Toghe che avevano aderito, quello che nel frattempo era divenuto un momento di dibattito e di discussione in seno all´Avvocatura italiana. Rilasciava altresì dichiarazioni non vere su una "assemblea partecipata organizzata dal Consiglio dell´Ordine" ove la protesta aveva avuto inizio".

D´antona prosegue, richiamando il comportamento censurabile assunto dal presidente Luciano dopo che, in seguito alla pubblicazione dell´intervista su "Il Dubbio" di Sansonetti, proprio D´antona aveva inoltrato una pec ritenendo i toni ex alcune parole utilizzate dal presidente di Cassa Forense oltremodo gratuite, ingiustificatamente ironiche nei confronti di Colleghi, e comunque non compatibili con alcuni basilari principi impressi nel codice deontologico: "questa corrispondenza non veniva in nessun modo riscontrata. Men che mai l´Avvocato Luciano riteneva di scusarsi per il tono utilizzato nell´intervista (...) Luciano, anche nella veste di Presidente della Cassa Forense, ha violato una serie di doveri previsti dal codice deontologico, tra questi il dovere di probità il dovere di colleganza e di correttezza.
Personalmente ritengo che ogni avvocato debba onorare sempre la Toga, anche quando non la indossa, a maggior ragione quando oltre la Toga indossa (riveste) una importante carica istituzionale".
Ed ancora: "Ogni avvocato anziano non deve essere semplicemente corretto. Deve essere ulteriormente corretto per essere "esempio" di correttezza per gli avvocati più giovani".

D´antona non sarà il solo legale a sottoscrivere l´esposto disciplinare all´Ordine di Campobasso, Foro cui è iscritto il presidente di Cassa Forense, e forse anche al Ministero della Giustizia. In queste ultime ore, decine e forse centinaia sono i Colleghi di ogni parte d´Italia che, ritenendosi probabilmente lesi dal contegno ironico e sprezzante del presidente, hanno dichiarato il proprio intendimento di unire la propria firma a quella di D´Antona.
Il quale, poche ore fa, ha ulteriormente spiegato le ragioni dell´esposto:
"Il mio Maestro quando un altro avvocato lo chiamava tramite segretaria gli chiudeva il telefono in faccia. Quando vedeva un giovane avvocato seduto in udienza senza lasciare il posto ad una signora o a un avvocato più anziano lo cazziava di brutto. Io sono stato educato in questo modo. Diciamolo chiaramente: uno dei motivi per i quali noi avvocati stiamo perdendo prestigio, veniamo troppo spesso presi a pesci in faccia dai magistrati è perché stiamo diventando cafoni maleducati ed impreparati. L´esposto al Presidente della Cassa non è una ripicca o un fallo di frustrazione ma è un atto dovuto a prescindere dalla lotta che stiamo portando avanti (...). Su certe cose (...) io non transigo. Pretendo rispetto per la Toga che indosso da chiunque, a maggior ragione da chi mi rappresenta, perché quella Toga che ci è costata, e ci costa, tantissimi sacrifici non è solo la nostra corazza. E´ il simbolo del nostro Dovere la tutela dei diritti di tutti. Chi la disonora, disonora la nostra funzione disonora una funzione prevista dalla Costituzione".

Napoli: domani notte bianca dell´Avvocatura.

I Colleghi di Napoli, impegnati ormai da due settimane, in un estenuante sciopero della fame proprio davanti il Tribunale partenopeo, hanno deciso: domani notte, dopo tante notti passate in bianco nelle tende e nei sacchi a pelo, sarà la prima notte
bianca della Avvocatura, culmine della protesta contro una Cassa i cui Organi non hanno ritenuto opportuno non solo compiere un passo indietro rispetto alla decisione - impopolare ma anche ingiustificata - di autoattribuirsi indennità di carica di un certo rilievo, ma anche avviare un qualsiasi confronto nel merito delle proposte lanciate da N.A.D. e dai Colleghi di Catania (la cui petizione ha superato le 20mila firme).

"Per la notte bianca dell´avvocatura" - ha comunicato alcune ore fa l´avv. Salvatore Lucignano - "abbiamo quasi superato le 60 adesioni. Molte altre sono state garantite verbalmente, anche se non indicate nell´evento facebook. Vi aspettiamo lunedi alle 19.00 presso il presidio NAD, Tribunale di Napoli, lato Porzio".

Catania e Napoli sono quindi in fermento ma sono soltanto le punte più evidenti di una sfiducia nei confronti di Cassa Forense che sembra serpeggiare nelle discussioni nei social e nei corridoi dei Tribunali. Sotto accusa la decisione improvvida - e a nessuno gradita - sui compensi, ma anche una non completa trasparenza sulla posizione reddituale degli amministratori e sugli incarichi da essi espletati. Trasparenza che imporrebbe - e non sarebbe davvero una condotta censurabile, atteso quanto accade per amministratori di enti pubblici quali sindaci, assessori e consiglieri regionali e comunali - la tracciabilità totale (mediante, ad esempio, pubblicazione nel sito istituzionale) di redditi ed incarichi, questi ultimi anche in modo tale da bandire qualsiasi sospetto in merito a conflitti, anche assolutamente ipotetici e non ricorrenti, di interessi.
Decisioni, tuttavia, che fin qui gli Organi di Cassa non hanno ritenuto di assumere.
Ed è per questo che anche il proposito di accettare un incontro nel merito con M.G.A. sulle 15 proposte che il Movimento ha formalizzato- molte delle quali sicuramente condivisibili - non è apparso dirimente o rassicurante ai legali impegnati nella protesta.


 

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