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Le domande per l'erogazione delle prestazioni assistenziali e l'iter procedurale
La Cassa forense prevede una serie di prestazioni assistenziali in favore degli iscritti e dei familiari di questi che versano in stato di bisogno o in situazioni di infermità. Affinché tali prestazioni possano essere erogate gli interessati devono presentare delle domande ad hoc secondo le modalità indicate dal Regolamento per l'erogazione dell'assistenza.
Qual è la procedura che si instaura nel momento in cui sono presentate le su citate domande?
Qui di seguito, ripercorriamo l'iter amministrativo.
L'avvio del procedimento da parte della Cassa forense e il ricorso dinanzi al CdA
A seguito delle istanze presentate dagli avvocati alla Cassa forense al fine di ottenere le prestazioni assistenziali, si apre un procedimento che l'ente previdenziale deve concludere mediante l'adozione di un provvedimento espresso entro 90 giorni decorrenti dal ricevimento delle istanze stesse [1].
«Le domande prive di sottoscrizione o carenti degli elementi essenziali che non consentano l'individuazione dell'istante e dell'oggetto della richiesta, ovvero non corredate della documentazione prescritta dal presente regolamento, si considerano come non presentate e non comportano il decorso dei termini per la conclusione del procedimento».
Se le istanze sono incomplete e tale irregolarità è sanabile, la Cassa forense né dà comunicazione all'interessato entro 30 giorni. Dalla data di ricezione delle domande regolarizzate, il termine di conclusione su indicato di 90 giorni riprenderà a decorrere. «Qualora nel corso del procedimento l'istante modifichi elementi essenziali della domanda, il termine per la conclusione del procedimento decorre nuovamente».
In quest'arco temporale, l'ente previdenziale comunica l'avvio del procedimento con cui sono indicati:
Se entro il termine massimo di conclusione del procedimento la Cassa forense adotta il provvedimento, allora detto termine si potrà ritenere rispettato e ciò anche quando il provvedimento non sia ancora comunicato.
Il termine in questione:
Nell'ipotesi in cui, all'esito del procedimento, la Cassa forense adotti un provvedimento di rigetto della domanda, la decisione deve essere motivata e comunicata al richiedente con esplicita menzione della facoltà di proporre ricorso.
«Il ricorso è diretto al Consiglio di Amministrazione e deve essere presentato entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione del provvedimento di rigetto. Il Consiglio di Amministrazione decide nei successivi 150 giorni, in conformità dei criteri e dei principi analoghi a quelli dettati dalla Legge n. 241/1990».
Note
[1] Artt 24-29 Regolamento Cassa forense per l'assistenza.
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Il mio nome è Rosalba Sblendorio. Sono una persona estroversa e mi piace il contatto con la gente. Amo leggere, ascoltare musica e viaggiare alla scoperta delle bellezze del nostro territorio. Adoro rigenerarmi, immergendomi nella natura e per questo, quando posso, partecipo ad escursioni per principianti. Ho esercitato la professione da avvocato nel foro di Bari. Per molti anni ho collaborato con uno Studio legale internazionale, specializzato in diritto industriale, presso il cui Ufficio di Bari sono stata responsabile del dipartimento civile e commerciale. Mi sono occupata prevalentemente di diritto civile, diritto commerciale e diritto della proprietà intellettuale.