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Anticorruzione: le novità introdotte dal nuovo decreto legislativo
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 16 maggio 2016, ha approvato su proposta del Ministro Madia, un decreto legislativo sulla revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, introdotte dalla legge 190/2012 e dal d.lgs. 33/2013.
Le novità:
verranno aperte le banche dati delle amministrazioni che le gestiscono, si rende strutturale il sito "Soldi pubblici", viene introdotta una nuova forma di accesso civico ai dati e documenti pubblici simile al Freedom of infromation act operante nel sistema anglosassone, che consente ai cittadini di richiedere alla pubbliche amministrazioni anche dati che non hanno l´obbligo di pubblicare.
Inoltre, sono stati accolti i rilievi posti dalle commissioni parlamentari, nonché le osservazioni avanzate dalla Conferenza Unificata, oltre che dal Consiglio di Stato e dal Garante della privacy.
In particolare, per quanto riguarda l´accesso civico viene meno l´obbligo di identificare con chiarezza i dati o documenti richiesti, oltre a chiarire che il rilascio di tali documenti deve avvenire in forma del tutto gratuita. Viene, inoltre, stabilito che l´accoglimento o il rifiuto dell´istanza di accesso deve avvenire sempre con un provvedimento espresso e motivato e che il rifiuto è possibile quando necessario per evitare un pregiudizio concreto alla tutela degli interessi pubblici o privati indicati.
Il piano nazionale anticorruzione sarà più semplice e di facile attuazione per le pubbliche amministrazioni che dovranno recepirlo nei propri piani triennali di prevenzione della corruzione.
Le novità:
verranno aperte le banche dati delle amministrazioni che le gestiscono, si rende strutturale il sito "Soldi pubblici", viene introdotta una nuova forma di accesso civico ai dati e documenti pubblici simile al Freedom of infromation act operante nel sistema anglosassone, che consente ai cittadini di richiedere alla pubbliche amministrazioni anche dati che non hanno l´obbligo di pubblicare.
Inoltre, sono stati accolti i rilievi posti dalle commissioni parlamentari, nonché le osservazioni avanzate dalla Conferenza Unificata, oltre che dal Consiglio di Stato e dal Garante della privacy.
In particolare, per quanto riguarda l´accesso civico viene meno l´obbligo di identificare con chiarezza i dati o documenti richiesti, oltre a chiarire che il rilascio di tali documenti deve avvenire in forma del tutto gratuita. Viene, inoltre, stabilito che l´accoglimento o il rifiuto dell´istanza di accesso deve avvenire sempre con un provvedimento espresso e motivato e che il rifiuto è possibile quando necessario per evitare un pregiudizio concreto alla tutela degli interessi pubblici o privati indicati.
Il piano nazionale anticorruzione sarà più semplice e di facile attuazione per le pubbliche amministrazioni che dovranno recepirlo nei propri piani triennali di prevenzione della corruzione.
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