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Agromafie, Martina: reati dell´agroalimentare, caporalato, etichette, ecco cosa farà il Governo

Velocizzare l´iter per l´approvazione di due ddl, quello sui reati nell´agroalimentare, atto che consta di 49 articoli, e quello sul contrasto alle forme illecite di intermediazione nell´acquisizione di manodopera in agricoltura e al "caporalato", il cui esame in Senato è cominciato da alcuni giorni. Queste le prime misure legislative predisposte dal Governo per contrastare le agromafie, che, come denunciato nel 4° Rapporto agromafie Eurispes, Coldiretti, Osservatorio sulla criminalità nell´agroalimentare (diretto dall´ex Procuratore della Repubblica di Palermo Giancarlo Caselli) rappresenta una ipoteca sul comparto agricolo del paese.
Temi su cui si registra, in particolare, l´impegno del ministro Martina, secondo il quale l´intervento normativo contro il caporalato e i reati agroalimentari deve tuttavia andare di pari passo con un «patto» per la trasparenza e l´etichetta, che devono diventare una "questione europea". Secondo Martina, "se l´etichetta diventa solo una rivendicazione nazionale rischiamo di non farcela". Tema condiviso anche dal presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, che, richiamando la posizione assunta dalla Francia in occasione dell´ultimo consiglio agricolo Ue - necessità di indicare l´origine in tutti i prodotti alimentari - ha insistito sulla urgenza di tracciare in tempi rapidi "un percorso di trasparenza che metta nell´angolo l´illegalità" e rispetto al quale "l´Italia può diventare un modello". Da ultimo, presente il 20 febbraio a Palermo, il ministro Martina è ritornato sul punto: "Di fronte alle ricerche che ogni anno ci rappresentano la pericolosità del rapporto tra criminalità organizzata e agroalimentare non dobbiamo sottovalutare nulla, ci sono tanti contesti certamente problematici, ma anche tante belle realtà (...). Esperienze che sono ripartite dall´agroalimentare e hanno dimostrato che proprio l´ agricoltura è uno dei terreni per costruire legalità e cittadinanza - ha aggiunto - Insieme alla fotografia di ciò che non va e che non dobbiamo sottovalutare, dobbiamo renderci conto delle potenzialità che abbiamo". Le dichiarazioni del ministro intervengono proprio al culmine di una gravissima crisi del comparto agricolo della Sicilia e, in generale, del Mezzogiorno a fronte del quale è stato invocato l´intervento del Governo centrale nella triplice direzione del sostegno alle imprese, della attivazione delle misure di salvaguardia CE e della pressione per la rimodulazione degli accordi con alcuni paesi extra-CE.

 

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