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Abbandono minori, lanciata petizione da docenti ed educatori: "Riscrivete art. 591 cp, impossibile continuare così"

Lanciata una petizione, sostenuta nel web da docenti ed educatori, raccolte decine di migliaia di firme in poche ore, si può firmare a questo link https://www.change.org/p/paolo-gentiloni-bambini-autonomi-o-abbandono-di-minore
Abbandonare dei minori, di età inferiore ai 14 anni, può costare caro a chi ne abbia la custodia, in primis ai genitori e continuando per maestri, insegnanti e personale scolastico.
È allarme dopo che con una recentissima sentenza che ha fatto il giro del web, i giudici della Suprema Corte di Cassazione hanno condannato, in stretta applicazione dell´articolo 591 del codice penale, per abbandono di minore coloro che, essendone tenuti per legge, avrebbero dovuto occuparsi di un adolescente andato purtroppo incontro ad un tragico destino proprio in conseguenza del presunto suo abbandono. La conseguenza è stata un giro di vite nella prassi degli istituti scolastici di consentire una certa autonomia di spostamenti anche ai ragazzi, fino ad arrivare all´adozione di circolari che, ad esempio, non consentono ai ragazzi di abbandonare le aule scolastiche se non accompagnati da chi esercita la potestà genitoriale o dai soggetti comunque dai primi debitamente autorizzati; fino ad arrivare a degli autentici casi limite, come ad esempio la richiesta di un accompagnamento anche nei minuti precedenti il suono della campanella di entrata, dato che altra giurisprudenza ha stabilito che, pur fuori dalla sede scolastica, docenti e personale scolastico son tenuti a vigilare sulla incolumità degli studenti.
Una responsabilità, peraltro, che docenti ed operatori scolastici condividono, appunto, con le famiglie.
Papà e mamma, infatti, vengono comunque meno ai propri obblighi di sorveglianza e cura ed anche essi possono creare una situazione di potenziale pericolo per il minore. Così si è recentemente espresso il Tribunale di Genova in una sentenza (n. 3650/2016) "confermando la condanna per il reato ex art. 591 c.p. nei confronti di una donna che, ospite di una struttura assistenziale, si era allontanata dalla stanza dove alloggiava lasciando il figlio di nove mesi da solo" (Fonte: Cataldi.it).
L´art. 591 c.p. in materia di abbandono di minori in effetti recita:
"Chiunque abbandona una persona minore degli anni quattordici, [...] della quale abbia la custodia o debba avere la cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni".
Il silenzio dell´articolo 591, che non considera le circostanze di tempo e di luogo piuttosto che le modalità la cui ricorrenza può condurre direttamente al fatto reato, ha favorito le più diverse interpretazioni da parte del giudice di merito è di quello di legittimità, fino ad arrivare alle pronunce di cui si è detto.
Ma la preoccupazione, soprattutto negli ambienti scolastici e nelle istituzioni educative, è tale e tanta che, in queste ore, è stata lanciata una petizione pubblica, sul più importante portale dedicato, change.org, che punta a cambiare o quantomeno a precisare il dettato del testo normativo. In poche ore, sono state raccolte decine di migliaia di sottoscrizioni, destinate con tutta probabilità ad aumentare vertiginosamente, e ad essere presentate sul tavolo, virtuale, del Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, il principale destinatario della petizione.
Eccone il testo:
"L´interpretazione che alcuni giudici hanno dato di questa norma fa sì che non si consideri l´abbandono un fatto duraturo e permanente (abbandono un bambino sull´autostrada e scappo, non dò da mangiare ad un ragazzo di 13 anni), ma anche la normale autonomia dei bambini e dei giovani possa essere interpretata come abbandono (genitori condannati perchè i figli giocavano da soli nel giardino di casa, o professori delle medie perchè gli allievi sono andati a casa da soli).
Chiediamo che la legge specifichi che non si considera mai abbandono di minore la normale attività autonoma dei bambini e dei ragazzi (come l´andare e tornare a scuola da soli, il giocare nei parchi pubblici o nei cortili senza sorveglianti, lo spostarsi in quartiere o in paese in autonomia), e che nessun genitore, insegnante, educatore o preside possa essere considerato responsabile di abbandono in queste condizioni.
Non vogliamo crescere una generazione di bamboccioni! E una città fatta di auto, scorte e paure. In tanti paesi del mondo i bambini si spostano in autonomia e non ci sono evidenze di maggiori rischi".

 

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