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66 anni, precario. Giudice: "Miur responsabile, tenuto a risarcirlo"

Una sentenza, quasi alla vigilia del Primo Maggio, la festa dei lavoratori, per il lavoro. Una sentenza contro il precariato. Ed una sentenza, infine, depositata dal Tribunale di Salerno, sezione del Lavoro e della Previdenza in una regione che, rispetto alle altre è tra quelle in testa nella speciale e non commendevole classifica del lavoro che manca. Una regione come tante altre, però. In un paese, l´Italia, nel quale la festa del Primo Maggio appare una data che apre ai sogni piuttosto che celebrare il reale.

Questa sentenza è raccontata, non a caso, dal Mattino di Napoli. Con un articolo di sabato (autore dell´articolo, Gianluca Sollazzo). E comunque una sentenza importante, non solo perché, come detto, è stata pronunciata in un territorio afflitto dal dramma del precariato. Non solo perché riguarda un operatore scolastico, e cioè uno tra i dipendenti di una istituzione, la Scuola appunto, che in questo periodo, tra tagli di cattedre e bullismo, appare in testa, in negativo, di ciò che non va. Ma anche perché, nel ribadire il rifiuto del precariato, questa volta coinvolge un collaboratore scolastico. Un bidello. Che, adesso, dovrà essere risarcito dallo Stato, e segnatamente dal Ministero dell´Istruzione, per aver subito ininterrottamente e senza soluzione di continuità, la reitera di contratti a tempo determinato. Il giudice ha detto che per questo il ricorrente "ha diritto alla progressione di carriera con il riconoscimento degli scatti di anzianità e al riconoscimento del danno economico"

La sentenza è stata emessa il 26 aprile scorso dal giudice Romano Gibboni, presidente della sezione lavoro del Tribunale di Salerno, su ricorso presentato dal bidello 66enne. Sì, proprio così, annota con una punta di amarezza il giornalista: "il collaboratore scolastico ben oltre i 60 anni di età lavora ancora come precario a contratto a tempo determinato". Ma non è l´eccezione. Si può andare in pensione precari. in quei casi, naturalmente, in cui una pensione si riesce quantomeno ad ottenerla. Si tratta già di un successo.

Quindi, non solo i docenti supplenti, ma anche i bidelli possono, quando sussistono determinate condizioni, che in questo portale sono state dettagliatamente indicate, maturare scatti di anzianità ai fini della ricostruzione della carriera.

Ma intanto, alla vigilia del primo maggio, Godiamoci questa sentenza del giudice di Salerno. Il Miur, secondo quanto stabilito dalla sentenza del giudice del lavoro salernitano, dovrà risarcire al bidello una cifra che supera i 20mila euro.

 

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