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Tribunale Genova, si a ricorso "ribelli" ma nome e simbolo non sembrano a rischio

Il Tribunale di Genova ha accolto poco fa il ricorso proposto da un gruppo di iscritti della prima ora al m5s (33 per l´esattezza) e nominato un curatore speciale nella persona dell´avvocato Luigi Cocchi, noto amministrativista del Foro di Genova.
Da quanto trapela da dichiarazioni che sarebbero state rese dallo stesso curatore, intervistato da La Repubblica, sarebbe teoricamente possibile un ulteriore ricorso, diretto stavolta a richiedere una inibitoria nei confronti del Capo Politico e del Garante del Movimento (Luigi Di Maio e Beppe Grillo) all´utilizzo del simbolo e del nome del Movimento. In realtà, esistono in proposito molte incertezze. Secondo l´agenzia Ansa, che ha intervistato l´avvocato Borrè, legale dei 33 ricorrenti, invece, il curatore potrebbe invece richiedere al Movimento la lista degli iscritti, al fine di indire un´assemblea con il compito di procedere alla elezione delle cariche rappresentative del movimento secondo i rilievi del Tribunale.
Il Tribunale - stando a quanto anticipato da La Repubblica - avrebbe ritenuto non destituite di giuridico fondamento le doglianze dei ricorrenti, che avevano lamentato, sostanzialmente, di essere stati espropriati, mediante le riorganizzazioni del Movimento, l´ultima delle quali avvenuta proprio nel 2017, dei loro diritti rispetto alla titolarità del simbolo, del dominio internet e delle liste.
Secondo il Tribunale sarebbe "ravvisabile conflitto di interessi ai sensi del secondo comma dell´art. 78 cpc in conseguenza della posizione e qualifica rivestita da Giuseppe Piero Grillo nell´associazione ´MoVimento 5 Stelle´ del 2009 della quale è legale rappresentante, e di cui fanno parte gli odierni ricorrenti, dell´essere anche ´Capo politico´ della prima associazione, dell´essere Garante dell´associazione costituita nel dicembre 2017 e Presidente del Consiglio Amministrativo della associazione del costituita nel 2012".
Si tratta, come si percepisce, di rilievi quasi esclusivamente di ordine formale, attinenti, appunto, alle modalità dei processi di riorganizzazione che hanno recentemente modificato l´assetto del Movimento. Circostanza, questa, che induce a ritenere fortemente improbabili le conclusioni cui sono pervenute, commentando il provvedimento reso dal Tribunale genovese, alcune importanti testate giornalistiche - e cioè la possibilità, addirittura, che la leadership attuale possa essere privata della possibilità di disporre del nome e del simbolo del Movimento - mentre, ammesso che il pronunciamento adesso reso non sia riformato da altro giudice, ciò che potrebbe più realisticamente accadere è che tali processi possano essere ricondotti sui binari tracciati dal giudice attraverso una consultazione degli iscritti che potrebbe tenersi secondo modalità online e in tempi rapidissimi. Una sorta di sanatoria che, a ridosso dalla scadenza dei termini per la presentazione delle liste per le politiche, il Movimento potrebbe - ma il condizionale è d´obbligo - decidere di percorrere anche in linea estremamente prudenziale.
Al momento, ancora nessuna reazione dai vertici del Movimento.
Avv. Pietro Gurrieri

 

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