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Rita Atria, "a picciridda" che si ammazzò dopo via D'Amelio

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Il suo nome era Rita Atria, per Paolo Borsellino era "à picciridda".

Perchè Rita, per Paolo, era come una figlia.

Il papà suo, Rita lo aveva perduto a 11 anni, era un pastore legato alla mafia, ucciso da un sicario.

A Rita era rimasto un fratello, Nicola, e sua moglie Piera. Che, quando vide il cadavere del marito, anch'egli mafioso e anch'egli trucidato, scelse lo Ststo e divenne una testimone di giustizia.

Così anche la piccola Rita. La mia strada è un'altra, disse alla madre - che per tutta risposta la ripudiò - e si precipitò da Paolo Borsellino insieme a Piera, facendo arrestare decine di uomini del disonore.

Quando, il 19 luglio 1992, il giudice saltò in aria insieme agli altri eroi, Rita capì di essere rimasta orfana per la seconda volta. Una settimana più tardi, in preda alla disperazione, si lanciò dal settimo piano di un condominio di Roma. Era il 26 luglio 1992. Aveva appena 17 anni.

Pochi anni dopo, la madre distrusse a martellate, al cimitero, la sua lapide.

Grazie, Rita, per essere esistita. Perdonaci per non essere riusciti a farti diventare grande 💛

 

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