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Lui è Patrizio, il papà di Tommy, e le sue parole non sono di questo mondo: "La madre dei gemellini non c'entra nulla, non coviamo un senso di vendetta nei confronti di quella donna. Sarà disperata quanto noi, anche la sua vita in fondo è stata rovinata. Vivrà con questo peso per tutta la sua vita ma si è trattato di una disgrazia, non di una sua volontà"
Quando quell'auto è piombata sul giardino della scuola, lui era affacciato al balcone, è sceso a perdifiato con il cuore a mille: "Mi sono trovato davanti la maestra e le ho chiesto: 'Tommaso dov'è?'. Lei mi ha risposto: 'Sta qui non si preoccupi'. 'Ma cosa è successo? Si può sapere?'. Qualcuno ha risposto: 'Un brutto incidente, ma dovete lasciar passare i soccorsi. Quando sono tornato i pompieri erano riusciti a sollevare l'auto con il sistema ad aria e il mio piccolo era steso lì, con gli occhi chiusi, pallido, tre dottori attorno a Tommaso, uno gli praticava il massaggio cardiaco e poi la manovra di Valsalva e poi ancora il cuore. Sono stati parecchio a provare qualsiasi cosa per mio figlio, non ho nulla da recriminare. Mi auguro che non abbia sofferto e che sia in cielo, c'era bisogno di un angelo in più"
Leggendo queste parole da lui dette a un giornalista de "La Repubblica" si rimane - è paradossale- senza parole. Perchè non da mente umana possono esser concepite nella loro serafica profondità e bellezza, ma solo ispirate dal cielo.
Prego per Tommy, per loro due, e per lei ❤🙏
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