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"Non uccidermi, pensa alla mia bambina". Un abbraccio all'Avvocato Zorz, sopravvissuta alla follia

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 Mentre lui si accaniva su di lei, l'Avvocato Meri Zorz lo implorava: "Non uccidermi, ti prego, pensa alla mia bambina".

Meri si è salvata, nonostante le coltellate. Il suo edicolante, il primo ad accorrere, le ha probabilmente salvato la vita: «Conosco Meri da una quindicina d'anni, ci salutiamo tutte le mattine lavorando l'uno accanto all'altro - ha detto - dopo l'aggressione era in stato confusionale, ricoperta di sangue e stava per svenirmi tra le braccia».

 Una vicenda tragica, conclusa con il suicidio di lui, l'ex cliente di Meri, che l'ha fatta finita, impiccandosi. Una vicenda che segue di pochi giorni quella di un'altra donna, purtroppo meno fortunata di Meri, travolta dalla follia di un paziente, come Meri stava per esserlo dalla follia di un cliente. Professioniste entrambe, entrambe bersagli. Come molte, tutte, specie se donne.

 Bellissime le parole della figlia di Mari, che ha salutato la sua "supermamma". Che ha scritto così: «Mia figlia cerco di tutelarla. A lei è stato detto un po' di quello che è successo, cioè che c'è stata una lite con questo cliente e che ha creato un po' di disagio alla mamma perché ogni tanto tornavo a casa nervosa e le dicevo: "È un cliente", niente di più. Adesso chiaramente ho una mano fasciata e dei lividi in faccia, ho dovuto dirle che ho sferrato un pugno e che il pugno mi ha fatto male alla mano e poi lui aveva un portachiavi con un taglierino. Non userò mai il termine coltello con lei».

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