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Ieri sera una grandissima Luciana Litizzetto a Che Tempo Che Fa. Un monologo di poco meno di 4 minuti, intervallato da 35 cartelli. Un crescendo grandioso, un atto di accusa a trentadue denti e trentacinque cartelli per tutti, perchè non si è salvato nessuno.
Un monologo incredibile, eccolo: "L'Italia ripudia la guerra. C'è scritto nella Costituzione. In questo momento nel mondo ci sono 20 guerre. Che fanno circa 193mila morti all'anno. E il 90% delle vittime sono civili. E poi ci sono i soldati. Sono i figli dei poveri che vanno in guerra. In tempo di pace, i figli seppelliscono i padri. In tempo di guerra i padri seppelliscono i figli. La guerra in Ucraina è iniziata il 24 febbraio e 902 civili sono stati uccisi. Di cui 112 bambini. Anche 5 giornalisti. 10 milioni di persone sono scappate dalle loro case, come se tutta la Lombardia fosse sparita. La guerra è menzogna. Ferite del corpo e dello spirito. Miseria. Paura. La guerra cancella il futuro. La guerra è non sapere dove dormirai la sera e se mangerai la mattina. È la paura dei tuoi simili che prima consideravi vicini o fratelli. La guerra è non riuscire a proteggere quelli a cui vuoi bene. La guerra costa miliardi di dollari. Questa guerra. Tutte le guerra. Hanno rotto il *****. Lo dico meglio. Hanno rotto tantissimo il ca***. E se ancora ce ne sono di guerre, e tante, è perché sbagliamo tutti. Perché chi comanda e decide le guerre non è sceso dal cielo, ma a comandare ce lo abbiamo messo noi. Tanto in guerra perdono tutti. È sempre stato così, perché la guerra fa schifo. P.S. Io credo a quel tale che dice in giro che l'amore chiama amore".
Da "Love Actually", col dialogo prenatalizio a suon di cartelli tra Andrew Lincoln e Keira Knightley, non ricordo nulla di più efficace. Che i potenti la ascoltino.
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