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Nathalie Tocci, a sinistra, è una politologa e studiosa di relazioni internazionali, tra le più preparate che ci siano in Italia. Oltre che una splendida persona, davvero perbene, a cui non piacciono le comparsate a buon mercato. L'altra, ahinoi, la conosciamo tutti. Una pseudo giornalista russa, del tipo inviata speciale di Putin. Invitata per ragioni incomprensibili in alcuni talk show per far propaganda al suo capo, e per questo pure pagata profumatamente con soldi italiani.
Ebbene, invitata da Floris a partecipare ad un confronto, Nathalie Tocci ha declinato l'invito, con queste parole: "C'è una linea oltre la quale non sono disposta ad andare. Non sono disposta a diventare complice della disinformazione e, in quanto tale, alimentare la guerra in corso, una guerra che si combatte tanto sul campo di battaglia quanto sul piano mediatico.
Ecco che quando ho saputo che tra gli invitati alla trasmissione ci sarebbe stata una propagandista che lavora per il ministero della Difesa russo ho tirato la linea. No grazie. Condivido l'importanza della diversità di opinione. Ma c'è un limite, e oltrepassato quello si va oltre un gioco a somma zero. Nel formato del talk show il conduttore non smaschera le bufale fattuali, non fa fact-checking, bensì le presenta come opinioni che un altro 'opinionista' è chiamato a contrastare, peraltro in pochi minuti. Falso e vero vengono messi sullo stesso piano, e la meglio la ha chi interrompe, urla e la butta più in caciara. La disinformazione vuole esattamente questo".
Grandissima lezione.
Sarebbero invece in molti a doversi andare a nascondere. Se mai riuscissero a provare un po' di rossore.
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