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"Ho incontrato i ministri, annullino mia sospensione". Dell'Aria, "Le scuse non bastano, lo facciano subito"

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Chi si era illuso che tutto fosse finito a tarallucci e vino, è opportuno che si ricreda. All'incontro si sono presentati tutti in pompa magna, dal ministro dell'istruzione Bussetti a quello dell'interno Salvini. Tutti a minimizzare, a puntualizzare l'inesistenza di ogni intento punitivo, rigidamente davanti alle telecamere, a rassicurare, quasi che quella maledetta sospensione null'altro fosse stata se non un qui pro quo, un banale incidente di percorso. Erano tutti a Palermo, in prefettura, a quell'incontro cui la professoressa Dell'Aria, da gran signora, non si è sottratta, disattendendo perfino l'originaria indicazione del suo legale, il figlio. Poi, i ministri sono volati via ma la sospensione è rimasta, semplicemente perché nessuno l'ha revocata. 

Le strade della politica sono spesso tortuose, ma anche di una  straordinaria semplicità.  Probabilmente nessuno dei ministri ha mai pensato che quella sanzione, irrogata su pressione di una parlamentare a una autorità amministrativa, sia stata anche solo di un tantino sopra le righe, quando non apertamente illegittima  ed incostituzionale  perché la Carta dice ben altro  e questa docente, con 40 anni di servizio alle spalle e nessun provvedimento disciplinare in fascicolo, di nulla si era macchiata e sicuramente non meritava questo trattamento. Se quell'incontro c'è stato, molto probabilmente, è stato per una concomitanza, le elezioni di domenica prossima. L'Italia sarà pure un paese nel quale, soprattutto in questo momento, sono in tantissimi a chiedere sicurezza ed anche severità, ma è pur sempre un paese la cui popolazione, o la sua stragrande parte, tende a rifiutare determinati comportamenti, che suonano come censura, in nome dell'arroganza del potere, qual che sia, perché è questione di uomini prima che di bandiere. I ministri se ne sono accorti e hanno cercato di rimediare. Tardivamente, perché buon gusto  ed eleganza  avrebbero imposto di farlo subito.  Qui se ne sono ben guardati nonostante solitamente riescano a farsi un selfie o twittare alla velocità della luce.

Ma i ministri, In questo caso, sono cascati male, perché gli insegnanti hanno una dignità, e quella della professoressa Dell'Aria è una dignità straordinaria, da vendere. Lei ha accettato di partecipare all'incontro, ma appena un giorno dopo ha deciso di mettere i puntini sulle i. Non voglio la grazia dei potenti, ha detto, ma le scuse e una riabilitazione, perché quel provvedimento era ingiusto ed illegittimo e tale resta, indipendentemente dai sorrisi di protocollo con due-ministri-due che sono venuti a trovarmi. Suo figlio, l'avvocato Alessandro Luna, ha lanciato un ultimatum al ministero: "Se entro stasera il ministro Bussetti non chiarisce pubblicamente che anche secondo lui la sanzione è ingiusta, come ha confermato nell'incontro di ieri, siamo pronti a procedere con il ricorso al giudice del lavoro".

Lei ha aggiunto: "Non vorrei che passasse un messaggio sbagliato cioè che si è trattato di un atto di clemenza o grazia nei miei confronti, perché se è stato riconosciuto ai più alti livelli che sono esente da colpe la mia unica richiesta è che ufficialmente sia dichiarata la mia estraneità e che la sanzione inflittami è ingiusta". 
"Desidero sottolineare che l'incontro si è svolto in un clima assolutamente sereno, alla presenza anche del prefetto di Palermo, oltre che dei ministri e dei loro staff, e dati alla mano è stato detto e convenuto che la sanzione non aveva ragione di essere comminata e visto che il ministro non può intervenire direttamente si sarebbe trovata una soluzione che annullasse completamente tutti gli effetti della sanzione, cioè quelli relativi alla mia dignità professionale e quelli economici".

 

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