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Ho seguito, per come era possibile, i lavori del XXXIV Congresso Nazionale Forense su streaming.
Direi che l'Avvocatura si è distinta per selfie, con o senza elefantino, e per una restaurazione d'altri tempi.
I temi del giorno, demografia, contrazione dei redditi, differenziazione tra pochi grandi ricchi e moltissimi poveri, sperequazione tra uomini e donne e tra nord e sud, hanno ceduto il passo alla modifica dell'art. 111 della Costituzione così da prevedere la libertà d'autonomia per l'avvocato nel rispetto delle norme deontologiche forensi e la necessità della difesa tecnica.
Sulla "monocommittenza", che era all'ordine del giorno e che i dati di Cassa Forense dicono interessare circa 30mila colleghi, è stata preferita una soluzione che definisce una rete di garanzie minime, che oggi non c'è, senza cambiare la natura libero professionale dell'attività svolta ed escludendo qualsiasi rapporto di lavoro subordinato.
Tanto rumore per nulla, si potrebbe dire, demandando, ancora una volta, alla Magistratura la soluzione al problema che è un problema reale e che andava invece affrontato e risolto nell'ambito della nostra autonomia.
Per il resto, poco o nulla se non tante e roboanti affermazioni di principio che lasciano irrisolti i temi oscurati, non ultimo quello previdenziale.
Del resto la mozione Malinconico, intorno alla quale ruotava il Congresso Nazionale Forense, ha avuto 417 sì ma 158 no e 28 astenuti.
Se pensiamo che a votare i delegati congressuali c'è andato circa il 10% degli aventi diritto, ne consegue che il Consiglio Nazionale Forense rappresenta solo una fetta minoritaria dell'Avvocatura italiana.
Del resto proprio le recenti indagini del CENSIS sull'Avvocatura italiana hanno certificato che le istanze e i bisogni professionali sono maggiormente rappresentati dal Consiglio dell'Ordine e dalle Associazioni Forensi e solo per il 5% da Cassa Forense e per il 24% dal Consiglio Nazionale Forense.
Certamente le voci dissonanti dal coro vengono sistematicamente isolate.
Riprova ne sia che ANF, dopo l'intervento del suo segretario generale, ha ritirato tutte le mozioni presentate con la seguente motivazione:
«Gli avvocati, ci è stato ricordato ieri, non cercano il consenso e devono dire cose e prendere decisioni anche impopolari; se la mozione più importante del Congresso non è stata mai presentata, non ha raccolto le 30 fatidiche firme previste dallo Statuto, non sarà mai illustrata e non sarà mai votata, questo, allora, non è il Congresso al quale portare le nostre idee. Ritiriamo formalmente le mozioni che abbiamo presentato; le porteremo altrove direttamente e autonomamente presso la politica che vorrà ascoltarci. Perché, come ci è stato autorevolmente detto, tra noi non ci sono unti del Signore».
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Sono nato a Cles nel 1948. Ho conseguito la laurea in giurisprudenza a Bologna con una tesi in diritto agrario. Ho superato gli esami da procuratore legale nel 1974. Da allora esercito la professione forense in Trento. Sono Avvocato Cassazionista, specializzato in diritto del lavoro e della previdenza sociale. Arbitro di calcio dal 1972, poi Giudice sportivo per oltre 10 anni e Dirigente sportivo nazionale benemerito. Attualmente nel campo sportivo svolgo le funzioni di Sostituto Procuratore Federale Nazionale della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Sono Legale e consulente del Patronato Acli di Trento da 40 anni e componente di diritto dell’Unione Triveneta dei Consigli dell’Ordine. Già Consigliere e Segretario dell’Ordine degli Avvocati di Trento e per 14 anni Delegato per la Regione Trentino Alto Adige alla Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza Forense in Roma. Il 01.04.2005 sono stato eletto nel CDA di Cassa Forense, pochi giorni dopo eletto Vice Presidente Nazionale e dal 2007 al 2009 Presidente, con introduzione, primo tra tutte le Casse, della tecnica ALM – Asset Liability Management per guidare l’attivo in funzione del passivo. Sono autore del testo pubblicato nell’aprile 2005 da Giuffré “La riforma della previdenza forense” e del manuale “Previdenza Forense”, Giappichelli Editore. Ho scritto numerosi articoli in materia giuslavoristica e previdenziale e sono attualmente autore di articoli settimanali sulla Rivista online “Diritto e Giustizia” (ed. Giuffrè). Sono appassionato di mountain bike , politica e natura.