Se questo sito ti piace, puoi dircelo così
Irina, una infermiera ucraina, e Albina, una specializzanda russa, hanno portato insieme la croce alla XIII stazione, quella che ricorda la morte di Gesù sulla croce, ieri sera, al Colosseo, davanti a Papa Francesco e a oltre diecimila persone. È stata l'unica stazione in cui non è stata letta alcuna riflessione. Solo silenzio. "Di fronte alla morte" - questo l'invito rivolto ai presenti - "il silenzio è più eloquente delle parole. Sostiamo pertanto in un silenzio orante e ciascuno nel cuore preghi per la pace nel mondo."
La Via Crucis di ieri sera è stata tra le più emozionanti di sempre, anche grazie a queste due ragazze. Che hanno portato la croce anche rispetto alle critiche - ingiustificate - che il loro stare fianco a fianco ha suscitato. Il Papa non è un politico anche se rispetto a molti politici appare come un gigante, a lui spetta richiamare l'umanità a scegliere la pace piuttosto che farsi la guerra e a difendere Abele quando sul suo capo si leva la mano assassina di Caino.
Francesco, però, equidistante non lo è mai stato, e lo ha dimostrato quando ha preso tra le mani la bandiera ucraina, e anche ieri sera: "Porta gli avversari a stringersi la mano, perché gustino il perdono reciproco" - la sua preghiera conclusiva - e poi: "Signore, disarma la mano alzata del fratello contro il fratello, perché dove c'è l'odio fiorisca la concordia".
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.