Se questo sito ti piace, puoi dircelo così
Taglio hipster e chioma fluente, Umberto Uliva è diventato attore e modello
E' un sottoufficiale dei carabinieri in congedo dal 2017 dopo 34 anni di servizio, ora in pensione. Ha trascorso sette mesi a Sarajevo in missione umanitaria e, dal 2009, è anche Cavaliere della Repubblica per meriti speciali di servizio. Ma questo fa parte della vita precedente di Umberto Uliva, 54enne di Fano. Quell'esistenza che ha subito una svolta improvvisa dopo una banale caduta in bici a cui sono seguiti esami di routine e la scoperta, grazie alla Tac, di un aneurisma al cervello che l'ha costretto ad appendere la divisa al chiodo per fare i conti con la salute. Un momento di tristezza cui è seguita la rinascita e la nuova vita da modello e attore, proprio grazie a barba e capelli che aveva deciso di non tagliare più.
Brigadiere o Cavaliere?
Uffa, che barba! Scherzo, semplicemente Umberto…
A proposito di barba, avrebbe mai immaginato di diventare un modello proprio grazie alla sua barba?
Assolutamente no. Durante la lunga convalescenza dopo l'incidente in bici ho deciso di lasciar crescere barba e capelli, una sorta di ribellione per reagire alla condizione in cui mi trovavo.
E poi?
Poi ho chiesto consigli per curare la mia folta barba"alla Garibaldi" e il barbiere mi ha proposto di posare per alcune foto pubblicitarie. Pensavo che scherzasse, invece gli scatti per la brochure di'Hipsteria' sono finiti anche nel libro'Che barba'. Posando per le brochure e i vari cataloghi sono stato notato anche da alcuni brand di abbigliamento e accessori. A quel punto hanno cominciato a chiamarmi per indossare vestiti ed essere presente ad eventi e sfilate.
Quindi è diventata una professione ben remunerata?
Più che un lavoro lo definirei un hobby. In fin dei conti sono un pensionato che, invece di controllare i cantieri in città, ha deciso di giocare con la barba. Un passatempo che mi diverte molto. Di soldi nemmeno l'ombra… Per gli scatti, al limite riesco ad avere gratis un capo di abbigliamento o un accessorio, tipo occhiali da sole.
Cosa ne pensano in famiglia della sua nuova carriera?
Mia moglie mi supporta e sopporta…Forse perché è contenta di non avermi tutto il giorno in giro per casa. Scherzo, ovviamente. I miei due figli maschi, invece, fanno finta di niente, ma so che sono divertiti e orgogliosi quando i loro compagni di scuola mostrano loro le mie foto sui social.
Le manca l'Arma?
Mi manca l'operatività, aiutare le persone in difficoltà come quando rispondevo al telefono dalla Centrale operativa del 112. Sono orgoglioso di aver sventato tre suicidi e sono stato anche premiato alla festa dell'Arma. Però diciamo che nemmeno ora mi annoio. Come volontario della Croce rossa sono stato anche a L'Aquila per gli aiuti dopo il terremoto. È il mio modo per continuare ad aiutare gli altri, anche con la barba e i capelli lunghi.
Bella storia brigadiere, a dimostrazione che è sempre possibile ricominciare a prescindere dall'intensità del buio. Le manca solo un piccolo dettaglio: lei ha appena rilasciato un'intervista a un ex-detenuto che si è reinventato un'esistenza come giornalista. Robe da far arricciare i peli della barba…
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.
«Di cosa ti occupi?». Una domanda che ci si sente rivolgere spesso. «Scrivo», la risposta audace del sottoscritto. «Ma no, intendevo dire: che lavoro fai?». Ecco, questa è la premessa. Sono veneto, di Jesolo, fin dal lontano 1959. Dopo un intenso vagabondare che negli anni mi ha visto avviare diverse iniziative imprenditoriali in Europa, ho messo momentanee radici a Busto Arsizio. Il mio curriculum include l’esperienza della detenzione, e non ho alcuna intenzione di nasconderlo perché la considero una risorsa che mi appartiene e mi ha arricchito. No, non mi riferisco ai soldi… Sono attento alle tematiche che riguardano la detenzione in ogni suo aspetto, nella convinzione che si possa fare ancora molto per migliorare il rapporto tra la società civile e il carcere. Ebbene sì, per portare a casa la pagnotta scrivo per alcuni periodici, tra cui InFamiglia, DiTutto, Così Cronaca, Adesso, Sguardi di Confine e Sport Donna occupandomi principalmente di sociale. Ho pubblicato Pane & Malavita per Umberto Soletti Editore. Amo la musica, la lettura e la cucina. Sono nonno e mi manca tanto il mare.