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Giulio Regeni, splendido ricercatore italiano ucciso in Egitto, in circostanze ancora ignote a causa del muro di gomma che si è finora opposto all'accertamento della verità.
Giulio Regeni, ucciso ieri ancora una volta dalla Camera dei Deputati del Parlamento italiano, che ha quasi totalmente disertato, presenti soltanto 19 deputati su 630, l'esame del punto, all'ordine del giorno, sull'istituzione di una commissione d'inchiesta per far luce sull'ignobile assassinio di uno dei giovani migliori a cui il nostro Paese abbia mai dato i natali.
Disgustoso assistere ad una scena di banchi vuoti. Disgustoso Innanzitutto per i magnifici genitori di Giulio, che ripetutamente, e fino allo sfinimento, hanno chiesto alle istituzioni del Paese che è il loro, di far di tutto per ristabilire la verità; vergognoso per gli amici di Giulio, e per i milioni di giovani che, dentro le associazioni e nelle città, ne hanno in questi anni di passione ricordato la memoria, illustrato i meriti, chiesto con innumerevoli iniziative alla classe politica impegno; disgustoso per i sindaci di qualsiasi colore politico, che hanno appeso alle balconate delle sedi istituzionali gli striscioni chiedendo verità per Giulio Regeni; e disgustoso, infine, per gli iscritti e per i militanti delle formazioni politiche che siedono in quella Camera, che non meritano certo questi rappresentanti.
Non ci interessa, nemmeno minimamente, dove eravate, se impegnati in riunioni politiche o istituzionali, o a zonzo per le strade della capitale a fare shopping. Nè ci interessa se la vostra partecipazione a quei lavori parlamentari sarebbe riuscita o meno ad essere determinante. Ciò che rimane, imperdonabile, in quanto non ve la perdoneremo mai, dai cittadini e da italiani, è soltanto la vostra colpevole assenza. Eravate tenuti ad esserci, ed eravate quasi tutti assenti. Dai leaders politici ai peones, dai parlamentari della maggioranza a quelli dell'opposizione.
Un atto, talmente grave, che ve ne dovreste andare tutti a casa, perché chi diserta una seduta come questa non è degno di rappresentare il popolo italiano. Di più: ci chiediamo con quale autorevolezza potrete chiedere all'Egitto, o a qualsiasi organismo internazionale che la verità sia accertata e ristabilita, quando chiunque vi potrà sornionamente obiettare che non siete neanche riusciti ad essere presenti.
La commissione, però, ci sarà e avrà 12 mesi di tempo per trovare i responsabili. Nonostante voi e grazie ai 19 presenti: 8 deputati del Partito Democratico: Enrico Borghi, Massimo Ungaro, Andrea Rossi, Andrea Giorgis, Barbara Pollastrini, Stefano Ceccanti, Piero Fassino e Filippo Sensi; 4 del Movimento Cinque Stelle: Sabrina De Carlo, Marta Grande, Luca Sut e Virginia Villani; 2 di Liberi e Uguali: Laura Boldrini e Federico Fornaro; 2 della Lega: Marco Formentini e Manfredi Potenti; 1 per Forza Italia: Felice Maurizio D'Ettore.
Adesso, ci piacerebbe sentire la vostra versione dei fatti, una dichiarazione, un'opinione, una esternazione. Oppure, dato che ormai questa è una pessima moda della banalità, anche un selfie. Per dire, almeno, che avete recepito, se proprio non riuscite a chiedere scusa all'Italia, e alla famiglia, soprattutto, di Giulio. Invece, tacerete. Come dalle migliori tradizioni di una classe politica che ieri si è scoperta completamente uguale. Omologata culturalmente nel segno dell'indifferenza e della strafottenza, come avrebbe detto Pier Paolo Pasolini.
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