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La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 4 bis comma 1 dell' Ordinamento Penitenziario, nella parte in cui non prevede per i condannati a gravi delitti, la concessione di benefici, come i permessi premio in assenza di collaborazione con la giustizia.
L'articolo 4 bis, comma 1 dell'Ordinamento penitenziario introducendo il c.d. ergastolo ostativo per coloro che sono stati dichiarati socialmente pericolosi e che non hanno mostrato di volere dare alcun contributo alla giustizia, ha previsto il divieto di concessione dei benefici in favore dei condannati per taluni gravi delitti, come quelli per terrorismo e di criminalità organizzata .
E' chiaro che con il divieto per i mafiosi e i terroristi c.d. irriducibili di ottenere alcuni benefici (permessi premio ed altro), previsto dalla norma dell'Ordinamento Penitenziario citata, lo Stato ha voluto differenziare il trattamento, favorendo i condannati per tali delitti che avessero dato un contributo decisivo per l'accertamento della verità e lo smantellamento delle associazioni criminali.
Su punto alcune settimana fa era stata la Corte Europea dei diritti dell'uomo a censurare la disposizione del c.d. ergastolo ostativo imponendo all'Italia di modificare la legge sull'ergastolo ostativo perché è un "trattamento inumano e degradante".
Da domani i vari benefici previsti dall'art. 4 bis dell'Ordinamento Penitenziario potranno essere fruiti da tutti i condannati, anche alla pena dell'ergastolo, anche per i delitti di mafia e di terrorismo che abbiano scelto di non collaborare con la giustizia, purchè sia escluso ogni possibile loro collegamento con l'ambiente criminale esterno, dell'associazione mafiosa o terroristica, purchè non sussistano elementi per una loro dichiarazione di pericolosità sociale e sempre che, ovviamente, il condannato abbia dato piena prova di partecipazione al percorso rieducativo.
Si allega, in attesa della pubblicazione della motivazione, il comunicato stampa ufficiale emanato dalla Corte Costituzionale
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L´Avv. Giovanni Di Martino, coordinatore dello Studio insieme all´Avv. Pietro Gurrieri, nel 1986 ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l´Università degli Studi di Catania. Da oltre 25 anni esercita la professione di avvocato con studio in Niscemi (CL) ed è iscritto all´Albo degli avvocati del Consiglio dell´Ordine di Gela oltre che in quello speciale dei Cassazionisti e in quello delle altre Giurisdizioni Superiori.
Ha ricoperto la carica di amministratore del Comune di Niscemi (CL) e quella di Vice Presidente Nazionale della Associazione "Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie" (2007-2013),
Nel corso della sua carriera professionale ha assunto il patrocinio in favore di numerosi soggetti privati ed enti pubblici sia in sede giudiziaria ed extragiudiziaria, in diverse materie di diritto civile.