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Abbandono del tetto coniugale e addebito, Cassazione su onere della prova

Su chi incombe l´onere della prova ai fini dell´addebito della separazione nel caso di allontanamento dalla casa coniugale?
Su questo interrogativo si è pronunciata la Suprema Corte di Cassazione con la recentissima ordinanza n. 25072, sez. VI Civile, con la quale viene respinta l´ipotesi dell´addebito a carico della donna cui è ascrivibile tale condotta.
E´ stato di recente ribadito dai Supremi Giudici che anche nel caso dell´allontanamento dalla casa coniugale e di richiesta di addebito a tale condotta conseguente, spetta al richiedente, e non all´altro coniuge, provare non solo l´allontanamento dalla casa coniugale, ma anche il nesso di causalità tra detto comportamento e l´intollerabilità della prosecuzione della convivenza (Cass. Civ. n. 19328 del 2015).
Al coniuge che si è allontanato spetta provare la giusta causa dell´allontanamento, ma non per effetto della inversione dell´onus probandi in ordine al nesso di causalità, ma all´esclusivo fine di escludere che tale condotta possa essere qualificata come causa d´addebito.
Per i Giudici di Piazza Cavour, infatti, pur a fronte di una condotta, sicuramente discutibile, posta in essere dalla donna, che si è allontanata dalla cosa portando con sé il figlio, non è possibile ricondurre lo scioglimento della coppia a questo episodio che si configura più che altro come conseguenza e non come causa del lento logorio del rapporto matrimoniale.
Contrariamente a quanto deciso in Tribunale, i Giudici di secondo grado, escludono l´ipotesi, sostenuta dall´uomo, che la rottura del matrimonio sia riconducibile ai comportamenti della donna.
In Appello emergono infatti due elementi fondamentali per la decisione sull´addebito, ossia, il fatto che già al momento dell´allontanamento era stato presentato il ricorso per separazione, e, che il rapporto si era iniziato a logorare progressivamente fin dalla nascita del figlio, elementi condivisi dai Supremi Giudici.
In definitiva l´episodio di abbandono del domicilio familiare con sottrazione del minore posto dal Tribunale alla base della dichiarazione di addebito non ha avuto alcun rilievo causale rispetto alla rottura del rapporto coniugale.
Per tutte queste ragioni la Suprema Corte ritiene il ricorso inammissibile.
Si allega ordinanza.
Avv. Giovanni Di Martino
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